Secret Window

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Attenzione!
Contiene Spoiler!

Alla sua uscita, questo film non mi entusiasmò molto. La storia della doppia personalità del protagonista schizofrenico, che si ritrova a parlare con il se stesso generato dalla sua follia, era già stato usato e riutilizzato in futuro per altre pellicole. Uscii dal cinema un po’ seccato dell’ennesimo soggetto basato su questo plot. Ora, decidere se fosse stato Stephen King a essere innovatore o no, non è facile. La cosa che mi era rimasta impressa e che mi ha fatto venir voglia di riguardarlo e dargli un’altra chance, era il ricordo dell’habitat in cui vive il protagonista, un magnifico chalet immerso nei boschi e affacciato su un lago.

Locandina

Mort Rainey (Johnny Depp) insomma, fa quello che vorrei poter fare io: vivere tranquillo a scrivere in un ambiente così, immerso nel silenzio e con un panorama mozzafiato. Peccato che vediamo lo scrittore, alle prese con il famigerato blocco, forse indotto dalla separazione con la moglie, beccata con l’amante. Le problematiche della situazione e la frustrazione che ne consegue, portano Mort a immaginarsi John Shooter(John Turturro), strano personaggio che lo accusa di plagio, su un vecchio racconto ispirato proprio dalla moglie. Fu lei infatti a scoprire la finestra segreta da cui prende il titolo il film, e il giardino su cui si affaccia, che compone il nome del racconto di King.

Mort e Shooter

Riguardarlo ora, mi ha fatto un effetto diverso, tanto che me lo sono goduto di più e ho apprezzato l’ironia del personaggio, sempre con la battuta pronta e con una personalità stramba. Rivedere poi lo chalet e immaginarmi di avere le stesse possibilità, hanno fatto il resto. Certo che anche questa volta il perno su cui ruotano le vicende, il fatto che Shooter non sia reale, tolgono un po’ di originalità al tutto, ma non gli ho dato peso come la volta scorsa.
Da rivalutare, insomma.


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