enormi. Sono vedova, bassa, brutta, grassottella, ho i calli ai piedi e, se penso a certe mattine autolesionistiche, l'alito di un mammut. Non ho studiato, sono sempre stata povera, discreta e insignificante"
Questo è l'incipit di un caso letterario di qualche anno fa,"L'Eleganza del Riccio".Un libro che ho amato,a tratti detestato e lasciato nella libreria per mesi.Poi mi sono imposta di superare le prime cinquanta pagine e ho cominciato ad adorarlo,a superare l'iniziale ritrosia per un testo che mi sembrava troppo "saccente".Una portinaia che ha un gatto che si chiama Lev (in onore a Tolstoj),studia Husserl e io penso che non ci riuscirei nemmeno sotto tortura.Appassionata di cinema giapponese,nel suo appartamento ascolta Mahler.Ma la sua è una cultura che tiene ben nascosta cercando di mantenere in vita l'idea che una portinaia non deve essere istruita.
Oggi,facendo questa ricetta che prevede l'uso delle noci,mi è tornata in mente proprio Renée e un passo di questo romanzo,dove la portinaia sottolinea l'importanza di stendere una tovaglia anche per mangiare una sola e semplice noce.E io trovo questo particolare di una femminilità disarmante!la ricetta è di Lejla Mancusi Sorrentino.
Sedanini con le noci
Ingredienti:
100 gr pane raffermo
100 gr gherigli di noci
50 gr uva passa(mio marito l'ha sostituita con il peperoncino,le mie figlie con il parmigiano)
aglio
prezzemolo