“See You Downtown”, album di debutto di Syd: ospite d’eccezione Roy Paci

Creato il 21 gennaio 2013 da Alessiamocci

See You Downtown è l’album di debutto dell‘omonimo progetto fondato da Marco Pettinato a.k.a. Syd.

È un album eterogeneo, dove tutte le varie influenze che hanno affascinato John Lui nel corso degli anni – lo stoner rockla club culture e l‘attenta fruizione di tutte le nuove tendenze musicali – convergono in un unico mondo, quello dei SYD. Sound molto personale, che ha tanti punti di riferimento, che non vuole essere identificato in un genere preciso, un gran mix di linguaggi differenti e attitude contrastanti che si incontrano e si mescolano tra loro.

La lunga pre-produzione svolta da John dalla sua Dubrum siciliana arriva fino al Salento, nei Posada Negro Studios, dove vengono realizzati gli undici brani che compongono il disco. Con il prezioso aiuto di Roy Paci, di Marco Trentacoste e con pochi miracoli di produzione (a take sbagliata se ne fa un‘altra), utilizzando i canoni standard della classificazione discografica, si può dire che si è giunti ad un disco di musica elettronica suonato e realizzato con le tecniche di un disco rock a tutti gli effetti.

Le atmosfere chimiche di brani come Stop To Rush, Just for a Wile, To the Deeper Space How Many Reasons sono il fulcro attorno al quale ruota tutto il disco, la velocità e l‘irrequietezza del sound vogliono rappresentare la frenesia con la quale il tempo di ognuno interagisce nella vita di tutti i giorni. Lo scorrere del tempo è la tematica principale dei testi che compongono l‘album.

Non si tratta di un concept album, ma c’è la volontà di sensibilizzare l‘ascoltatore ad un‘analisi più precisa degli elementi che compongono la propria vita. In un momento in cui lo scorrere troppo veloce degli eventi lascia poco spazio alla riflessione. Una sorta di invito a cercare all‘interno di una società chimica e fredda quei frammenti di amore universale che riscaldano e sempre riscalderanno i cuori.

Atmosfere creepy di matrice dub come Every, che vede anche la partecipazione di un quartetto d’archi, omaggi al blues rurale come Frozen e atmosfere psychi disco come Broken Generation, alimentano l‘eterogeneità all‘interno di See You Downtown. I Hold You, che vede anche la tromba di Roy Paci, è un sorta di ballad che fa da collante tra tutti i diversi accenti che compongono il linguaggio del progetto, reso ancor poderoso dal mastering di Antonio Baglio presso il Nautilus di Milano.


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