{Segnalazione} Beethoven's Silence. "..Io sono Irina e io sono Elise.." di Sonia Paolini

Creato il 17 febbraio 2016 da Morgana @brightstarbooks
Pomeriggio piovoso il cui cielo lascia presagire ancora molta pioggia. Ebbene, in questo clima che ti fa venir voglia di rintanarti in casa sotto le coperte calde, vi voglio segnalare Beethoven's Silence ".. Io sono Irina e io sono Elise..". Si tratta di un romanzo di narrativa contemporanea, appartenente al genere rosa, scritto da Sonia Paolini e pubblicato dalla casa editrice Lettere Animate il 13 gennaio di quest'anno. Vediamo ora di cosa si tratta.

Titolo: Beethoven's Silence ".. Io sono Irina e io sono Elise.."
Autore: Sonia Paolini
Casa Editrice: Lettere Animate
Genere: romanzo rosa, narrativa contemporanea
Pagine: 362 pp.
Formato: ebook
Prezzo di copertina: 1,99 €

Due colleghi psicologi e amici di lunga data ideano un progetto che vede protagonisti due loro pazienti, diversi in tutto ma uniti dalla profonda sofferenza che li ha segnati e inaspettatamente dalla musica classica. Il desiderio della giovane Irina, martire di violenze e abusi, di vivere l’esistenza di una comune adolescente si fonderà con la speranza di Philippe di superare il rimorso di aver permesso che la moglie e il figlio, vittime della sua effimera esistenza, morissero. Faranno da cornice ai loro desideri e speranze l’energia della dottoressa Jean La Mot, che considera il suo operato una missione, la determinazione e il coraggio di Etienne, deciso a percorrere la lunga strada che dista dal proprio cuore a quello della ragazza che ama e l’ossessione di Pierre Danton, un efferato criminale, di riavere accanto a sé la sua donna. Ogni parte del progetto è studiata nei minimi dettagli, niente andrà storto o forse niente andrà per il verso giusto…
Acquistabile: MondadoriStore - BookRepublic - Libreria Rizzoli

Sonia Paolini è nata e vive in provincia di Roma insieme ai tre figli e al marito. Lavora in un’azienda di Roma e nel tempo libero si diletta nella scrittura. A dicembre 2012 ha pubblicato un romanzo in versione e-book (Sinnerman, casa editrice Drops Edizioni), nel 2013 ha pubblicato due racconti in versione cartacea (Nothing Else Matters, casa editrice Montegrappa, raccolta Mon Amour!, Sanctae Foedus Amicitiae, casa editrice Montegrappa, raccolta Mes Amis!) arrivati finalisti a due concorsi letterari indetti dalla casa editrice. Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Elise…’, è il suo nuovo romanzo pubblicato a gennaio 2016 dalla casa editrice Lettere Animate.
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ESTRATTO
Più tardi Philippe bussò alla porta della sua stanza, voleva informarla che doveva uscire. Non avvertendo rumori, iniziò a preoccuparsi. Provò ad aprirla, ma la porta era chiusa a chiave. Sentiva dell’aria fresca provenire dalla fessura in basso, sicuramente la finestra era aperta. Gli venne il sospetto che Irina fosse fuggita. Scese velocemente le scale e uscì nel giardino, per confermare che la finestra era aperta. Lo era, inoltre il muro sotto il davanzale era imbrattato di impronte di scarpa, era evidente che qualcuno si era calato da lì. Era agitato. Irina era sotto la sua protezione, lui doveva prendersi cura di lei, era responsabile di ogni cosa la riguardasse. E ora… dov’era? Non voleva che vagasse da sola per le vie di Neuilly, tanto meno per quelle di Parigi. Pensò che forse era andata da qualche sua nuova amica di scuola. Ma chi? E se era andata da quell’Etienne? Si augurava di no, andare da un ragazzo era come offrirsi nuda su un piatto d’argento. Ma forse lei sapeva già certe cose. Avrebbe dovuto chiamare la dottoressa La Mot, erano rimasti d’accordo che, finché non fosse tornata a Neuilly, per ogni problema lui doveva contattarla, senza attendere la sera quando si sentivano al telefono. Ma la fuga di Irina era un singolare problema. Per quanto Jean fosse stata tollerante, non avrebbe certo potuto comprendere perché, solo dopo un breve periodo di convivenza, Irina era già scappata. Era proprio quello che con il progetto si tentava di evitare, mentre lui… Cosa doveva fare, dove poteva andare? Non conosceva neanche i nomi delle sue compagne. Per consultare l’elenco degli alunni della classe, avrebbe dovuto attendere il mattino seguente, quando la scuola sarebbe stata riaperta. Rientrò in casa, fece una telefonata per annullare il proprio impegno e subito dopo uscì per cercarla. Camminò per le vie di Neuilly, poi, non trovandola e costatando che si stava facendo buio, tornò a casa e prese l’auto. Irina non c’era, non c’era in nessun luogo in cui lui la cercasse. Neanche la polizia, che si occupava di sorvegliarli, si era accorta della sua fuga. Forse avrebbe dovuto informarla. Rinunciò subito, preferiva cercarla da solo. Si diresse verso Parigi, forse si era spostata a piedi oltre Neuilly, o forse qualcuno le aveva dato un passaggio, un’amica, un amico… uno sconosciuto. Era sempre più preoccupato, era responsabile di quella ragazza, e ora, ora che era giunta anche la notte, ancora non ne sapeva nulla. Guidò per diverse ore senza trovarla. Era tardi, per le strade giravano solo i camion che recuperavano la spazzatura, per non intralciare durante il giorno il traffico delle auto. Tornò a Neuilly, parcheggiò la vettura lungo viale Charles de Gaulle e a piedi procedette nuovamente nella direzione di Parigi. Fu inutile, Irina non c’era. Decise di cercarla lungo la Senna, forse era lì. Riprese l’auto e, guidando nella direzione della Défense, raggiunse viale du Géneral Leclerc. Per oltre un’ora camminò lungo il marciapiede che affiancava il fiume, ma di Irina non c’era traccia neanche lì. Per un attimo arrivò a pensare che Danton l’avesse trovata. Tutto era possibile! Senza più speranze, decise di tornare a casa, dove, una volta arrivato, avrebbe dovuto contattare la dottoressa La Mot e la polizia per raccontare del suo insuccesso. Gli dispiaceva, ma si stava accorgendo di non essere in grado di gestire un adolescente. Non era sufficiente trascorrere le notti insieme in biblioteca, non era sufficiente insegnarle a conoscere la musica classica. Prendersi cura di Irina era qualcosa di più intenso, di più profondo e responsabile. Aveva miseramente fallito. Entrò con l’auto nel viale, la parcheggiò nella rimessa, poi si diresse verso l’ingresso della casa. Era lì… Irina era lì che lo attendeva, seduta in cima ai gradini che precedevano il pianerottolo. Non era entrata, benché avesse la chiave. Si sentì sollevato, era tornata, era nuovamente lì, lì con lui…

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