TRAMAE dire che era soltanto una scommessa. Niente di più. Quando la proposi ai miei amici del forum mi sembrava la cosa più semplice del mondo. Io, Bet, eccentrica impiegata londinese dall’animo cinico e introverso, avrei dovuto uccidere qualcuno. Se ci fossi riuscita avrei ricevuto mille sterline da ognuno di loro, in caso contrario avrei dovuto tirare fuori i soldi e abbandonare il sito per sempre. Ovviamente non era mia intenzione assassinare nessuno, non in quel momento. La mia idea era quella di creare un’identità fasulla – un nome, una foto, un documento, qualche traccia qua e là – e poi farla sparire. Sentivo già il sapore della vittoria, poi tutto si è incasinato. Adam, frutto della mia innata abilità con la fotomanipolazione e della mia infinita pazienza con le trafile burocratiche, ha iniziato a esistere davvero.
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Il parquet scricchiola sotto i calzini. Con questo buio non riesco a vedere nella borsa, così la appoggio sopra il tavolo della cucina, vicino a quella che sembra una scatola di cereali, e comincio a rovistarci dentro. Di sicuro tutti gli spiccioli e le caramelle alla menta che avevo sono scivolati dal buco sul fondo. Non importa, la cosa più importante è avere ancora la pistola tra le mani. Ora che ci penso, non ho mai tenuto in mano un’arma da fuoco prima di ieri notte. Non so nemmeno se lo sto facendo nel modo giusto. Non che sia una cosa complicata, ma un paio di tiri di prova avrebbero potuto farmi comodo, però andare a sparare al poligono con una pistola rimediata da un giamaicano a Brixton non sarebbe stato molto intelligente. Una volta ho letto da qualche parte che non bisogna impugnare la rivoltella troppo in alto altrimenti si rischia che il cane indietreggiando ti porti via un pezzetto di pelle tra il pollice e l’indice. Ci hanno incastrato un bel po’ di gente con il DNA trovato proprio in quel punto.
Tiro fuori la pistola e indosso la borsa a tracolla, continuo ad avanzare lentamente, anche se non c’è nessuno. Una volta su un libro ho letto…
Cazzo, Bet. Basta stronzate!
Autore
Nato nel maggio 1984 a Foligno, Fabio Tacchi lavora nel campo della grafica da alcuni anni. Interessato fin da giovane età alle arti visive in genere, coltiva con costanza le passioni per la scrittura, la fotografia, il video editing e la pittura partecipando a numerose mostre in giro per l’Italia. Da alcuni anni scrive e disegna illustrazioni per «Chiaroscuro», un periodico della sua città. Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari, comparendo in diverse antologie tra cui La Serra Trema e Morte a 666 Giri editi da Dunwich Edizioni. Bet è il suo primo romanzo.