Segnalazione da “poliscritture”

Da Ennioabate

Giuseppe Muraca – Intervista a Velio Abati

Sabato 22 Febbraio 2014 07:03 Ennio Abate

Velio Abati è nato a Roccalbegna, in provincia di Grosseto, nel 1953. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Siena si è dedicato all’insegnamento e a un’intensa attività culturale. Ha pubblicato diversi volumi di saggistica, di poesia, di narrativa e di teatro e ha collaborato e collabora a diversi giornali e riviste. Ha pubblicato di recente il romanzo Domani, Lecce, Manni Editori, 2013.  Per notizie e approfondimenti su Abati e sul suo romanzo rimandiamo al suo sito: DOMANI E ALTRI FUTURI http://velioabati.com/

  1. 1. In quale periodo hai iniziato a scrivere di critica letteraria? E quali amicizie hanno contato per te?

Laureatomi nel 1977, nella neonata facoltà di Lettere e Filosofia di Siena, dopo la prima pubblicazione sulla tesi di laurea e le prime esercitazioni tenute nella Facoltà senese, per interessamento e stimolo di Antonio Prete, sono rimasto per alcuni anni nel poderetto grossetano dei miei, dove ero tornato, per necessità economiche, già a metà del mio percorso universitario. Qui, nel tempo libero dai lavori nei campi e nella trattoria, ho accanitamente costruito e studiato la metà della mia attuale biblioteca, insieme con la coda dell’impegno politico nell’allora sinistra extraparlamentare, terminato con il 1978. Ho continuato a scrivere diari, poesie, racconti. In quel periodo m’imbattei nella lettura di Andrea Zanzotto, con cui entrai in contatto epistolare. Forse il primo scritto pubblico di critica letteraria è proprio sul grande di Pieve di Soligo, comparso su una rivistina siciliana che s’intitolava “Tabella di Marcia”, diretta da Angela Giannitrapani. Credo di ricordare che per questa pubblicazione mi fece da tramite il poeta e amico spezzino Roberto Bugliani.

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