In questi giorni sono stata - e lo sono ancora - impegnatissima col lavoro e non ho avuto molto tempo per voi. Ho infatti tre recensioni in arretrato che spero di scrivere per questo weekend e ho saltato la rubrica WWW Wednesday. In compenso ho finito tutta la quadrilogia di Caster Chronicles (La Sedicesima Luna - qui la mia recensione - la Diciassettesima Luna, La Diciottesima Luna e Beautiful Redemption, il quarto volume non ancora pubblicato in Italia) e in questi giorni posterò il mio commento personale - Maya permettendo.
Oggi voglio invece presentarvi un libro di un'autrice italiana. La Pietra dei Sogni di Antonella Cavallo, un romanzo contemporaneo ambientato tra il 1995 e il 2010, che narra, tramite un lungo flash-back, della storia di Filippo e Lucrezia e di come "l’amore superi i concetti perbenisti dell’attrazione fisica e delle barriere imposte da una società che, a terzo millennio inoltrato, ancora in gran parte demonizza le relazioni omosessuali relegandole spesso a tabù da gossip".
Insomma, tematiche forti e contemporanee in un romanzo che va dal drammatico al giallo, ambientata in una Milano "osservata tra le pieghe più riposte ed evocata nella sua natura più autentica".
Vi ha incuriosito? Andiamo nel dettaglio.
Autrice: Antonella Cavallo
Editore: Associazione Akkuaria
Genere: Narrativa moderna, drammatico, giallo, romantico
Sinossi: Un’antica dimora sulle alture del lago Maggiore (la “Pietra” del titolo), disabitata e in decadenza, è il dono di fidanzamento che il notaio milanese Filippo Odescani offre a Lucrezia, figlia dell’imprenditore tessile Giampaolo Galeri Galeni. Un pegno ideale più che un reale omaggio, a cui segue la promessa della donna di prendersi cura della ristrutturazione dell’immobile: intento di Filippo è creare un nido d’amore per consolidare la relazione sentimentale. Questo, in sintesi, il nucleo della narrazione organizzata secondo un lungo flash-back: al funerale di Filippo, con cui si apre il romanzo, segue infatti la digressione che ripercorre l’intera parabola esistenziale dell’uomo, dalla nascita, ai primi turbamenti amorosi fino all’incontro con Lucrezia, con cui naufragherà il sogno di una vita di coppia alla Pietra. Lucrezia conosce infatti Davide, incaricato a coordinare i lavori di restauro, mentre Filippo, quasi ostacolato dai suoi veri sentimenti, assiste impotente al lento spegnersi di un amore che non ha mai oltrepassato la corrispondenza intellettuale e che traeva linfa soltanto dalla comune appartenenza dei due all’alta borghesia milanese, di cui sono evocati momenti mondani, frequentazioni e risvolti auto-celebrativi (come la festa di beneficenza per il compleanno di Lucrezia, o il ricevimento aziendale nella lussuosa cornice di un hotel). Un retroterra di sfizi e gesti di slancio, ma anche di un profondo senso di vuoto, talvolta all’origine di scelte irresponsabili. Ma l’amore tra Filippo e Lucrezia è innanzitutto un amore impossibile: Filippo è infatti omosessuale e il preventivato matrimonio è solo il paravento perbenista per consolidare la propria posizione sociale e tacitare ogni scrupolo di coscienza. La storia in seguito vira decisamente al giallo, con un evento funesto che turba il già movimentato menage della ricca famiglia Galeri Galeni: è il ritrovamento del cadavere di Clara, sorellastra di Giampaolo, assassinata in circostanze oscure in una cara di ringhiera sui Navigli. A fornire un contributo alla risoluzione del mistero sarà Lucrezia, che indagando a ritroso tra i fatti di famiglia riporta in luce antichi rancori e gesti insospettabili. Lo scioglimento del caso coincide anche con la definitiva rottura del rapporto tra Lucrezia e Filippo, ma dovranno passare ancora quindici anni perché sia svelata l’intima natura dell’uomo. Un moto circolare riporta così la storia al segmento temporale d’apertura, ossia il funerale di Filippo, che segna la caduta di ogni maschera. Una confessione postuma, resa attraverso uno scritto che l’ex-fidanzato aveva destinato a Lucrezia, permette alla donna di conoscere la verità, mentre il plico di lettere allegato parla di un amore diverso e di un’epoca ormai lontana.
Piccolo teaser
"[Lucrezia] Si versò un
bicchiere di vino e ripensò alla chiamata ricevuta poco prima. Una voce rotta dal pianto, un suono antico, sensazioni di un mondo dal quale aveva preso da tempo le distanze. Quella voce le stava dicendo che Filippo Odescani era morto e che l’indomani si sarebbero celebrati i funerali a Milano, nella parrocchiale di Santa Maria delle Grazie al Naviglio.
Non puoi mancare Lucrezia! Così aveva concluso la voce perentoria. Non c’era stata replica.
Lo sguardo vuoto lasciò spazio a una sottile fila di lacrime"
Biografia dell'Autrice
Link utili
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