Se non ora quando?
Contro la violenza e per la dignità delle donneA Memory, a Monologue, a Rant, and a Prayer
Pagine: 224 Prezzo: 15,00 euro
Non si stanca mai Eve Ensler. Non si ferma mai. Da quando nel 1996 I monologhi della vagina (Obie Award 1997) furono messi in scena per la prima volta al Cornelia Street Cafè nel Greenwich Village di New York, diventando quello che sono diventati per tutti noi – tradotti in 48 lingue e “gridati dal palco” in ben 120 paesi dalle voci di donne a attrici “giganti” come Susan Sarandon, Melanie Griffith, Cate Blanchett, e in Italia da Lella Costa, Athina Cenci e tante altre -, la Ensler non si è più fermata.
Autrice cult, drammaturga leggendaria, poetessa, regista, veterana paladina dei diritti delle donne, ha fondato nel 1998 il V-day, un movimento internazionale per fermare la violenza contro le donne annoverato nel 2001 dal Worth Magazine fra i migliori cento “best charities”. Nel giugno del 2006, a New York, come emanazione del V-day, la Ensler mise in piedi la prima edizione di Until the Violence Stop Festival, una due settimane di manifestazioni e performance artistiche in giro per la città, in occasione della quale la “vagina warrior”, come è anche chiamata, commissionò una serie di monologhi e scritti d’avanguardia a significative voci di autori e autrici, drammaturghi e drammaturghe, celebrities e femministe di tutto il mondo. Il risultato fu A memory, a monologue a rant and a prayer: due performance teatrali, due serata di reading a New York City che videro calcare la scena a Jane Fonda, Brittany Murphy, Isabella Rossellini.
Un anno dopo quell’esperienza diventò un libro curato dalla Ensler insieme con Mollie Doyle, edito da Villard Books (4 stelle su GoodReads, recensione del Publishers Weekly), e oggi pubblicato da Piemme con il titolo Se non ora quando? Contro la violenza e per la dignità delle donne (riprendendo nell’omonimia della domanda “Se non ora, quando?”, il nome di un movimento “per le donne” nato nel nostro paese nell’ultimo anno e che ha visto scendere in piazza nomi noti dell’arte, della cultura, dello spettacolo). Un coro di voci autorevoli colme di sdegno, un grido per la dignità e la libertà di ogni donna “il cui potere”, scrive Publishers Weekly, “sta nell’effetto combinato dei racconti, che, uno dopo l’altro, tirano fuori tutti i modi sottili e spaventosi in cui la violenza è stata ed è ancora oggi perpetrata contro le donne”. Un libro che arriva al cuore del dibattito sociale e civile sulla questione, in ogni sua forma, in ogni luogo. Da quel giugno newyorchese, nell’ambito del V-day, Se non ora quando? è stato portato sulla scena a scopo benefico centinaia di volte, dalle università ai piccoli centri (e, se interessati, il libro spiega come fare).
In esso risuona un messaggio di denuncia inequivocabile e una “chiamata alle armi” per la nostra coscienza: la violenza sulle donne è ovunque. In alcuni paesi del mondo è plateale e brutale. Così quotidiana da sembrare ineluttabile. In altri, in quella “progredita” realtà occidentale che ben conosciamo e in cui le donne hanno conquistato almeno formalmente ogni diritto sociale, civile, politico, essa invece è insidiosa, strisciante, nascosta. Perfino glamour, talvolta.
Nomi importanti di scrittori come Dave Eggers e Edwige Danticat, femministe storiche come Alice Walker e Carol Gilligan, e celebrità come Jane Fonda e Kathy Najimy, si uniscono all’energia della Ensler per strappare i lettori alla loro passività. Michael Cunnigham ci parla di automutilazione; Eggers di rapimento in Sudan; la Gilligan racconta di una figlia testimone di continue violenze sulla madre; Susan Miller di donne sole nel crescere i figli; Patricia Bosworth testimonia intimamente dello stupro subito. Tanti altri sono gli scritti: di Hanan al-Shaykh, di Tariq Ali. E tutti, in fondo, rilevano un’unica, bestiale realtà: la violenza femminile è tentacolare e multiforme. Se andiamo in Congo, in Ruanda, in Darfur, le donne, lo sappiamo, sono vittime di stupri etnici e politici, rapite, picchiate e violate perché pedine fragili sullo scacchiere dei conflitti tribali. Se restiamo qui, in Italia, in America, sono tante le compagne, le mogli che quotidianamente vengono picchiate tra le mura di casa. E le figlie costrette a esserne testimoni impotenti. Non basta lavorare, fare politica, avere ottenuto per legge pari libertà e pari diritti degli uomini. Ad uno sguardo più consapevole e attento, le sorelle africane non sono lontane da noi. Questi racconti, toccanti, tragici, arrabbiati, ispirati, emozionanti e a tratti leggeri e poetici sono qui per ricordarcelo. Per non farci abbassare la guardia, mai, sulla dignità della donna. Un bene che va difeso per un mondo migliore.
Collana Tif ExtraPagine 4009,90 euro978-88-347-1831-5In libreria dal 01 marzo 2012 E’ il 568 d.C. e un’interminabile teoria di carri e di guerrieri valica le Alpi e invade l’Italia. Due popoli sono pronti a combattere con ferocia per ciò che hanno di più caro: il proprio futuro. Questo secondo capitolo della saga longobarda spazia dagli accampamenti degli Avari, crudeli con i nemici come con le loro donne, ad una corte longobarda estenuata da una marcia perenne, agli splendori di Bisanzio, opulenta e corrotta. È una storia di donne forti loro malgrado e di uomini che resistono. Accanto alle figure dei grandi sfilano quelle del popolo, spesso eroiche in modo improvviso e inaspettato, perché quel che conta, in un mondo ostile, è vivere, ma non a qualsiasi costo.Al sogno visionario di un grande impero longobardo del re Alboino, si contrappone la tenace speranza di Idolfo, il ragazzino sfuggito alla prigionia avara, che cerca di ricongiungersi al suo popolo. E accanto alla sete di vendetta della sacerdotessa Rodelinda e alla solitudine della regina Rosmunda, commuove la sorte incerta di Valeria Prima, ostaggio dei longobardi. Mentre Mama, figlia del Khan Bajan, si oppone alla ferocia della sua gente, con la sua dolente fragilità. Le vicende individuali del libro ci guidano attraverso una storia comune fatta di odio, comprensione, rabbia e pietà, vigliaccheria e grandezza.Il Re Solo è il seguito di La Grande Marcia, primo volume di una saga epica che vede uomini e donne lottare per il proprio destino, nell’ombra dei grandi, alla luce della propria umanità. Sabina Colloredo vive e lavora a Milano. È scrittrice, traduttrice e copywriter. Appena può, trasloca nelle Marche, nella sua casa in cima alla collina, dove continua a fare in allegria e senza fretta le cose più importanti: crescere le figlie e scrivere i suoi libri, romanzi, racconti e poesie per ragazzi. Ha pubblicato finora una quarantina di libri per ragazzi, molti tradotti in diverse lingue e due romanzi per adulti, per editori come Nord, EL, Einaudi Ragazzi, Carthusia.
Amanti pericolosi
Collana Narrativa
Pagine 304
10,00 euro
ISBN 978-88-6508-157-0
"Le scene altamente sensuali, la suspense e i colpi di scena che mozzano il fiato,
fanno di questo romanzo una lettura compulsiva."
Romantic Times
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Caroline Lake non avrebbe mai immaginato di pronunciare queste parole a uno sconosciuto. Eppure Jack ha un effetto tutto particolare su di lei. Cosa la rende così vulnerabile, appena lui la sfiora? È un uomo dall’aspetto pericoloso, ma quegli occhi parlano chiaro, di lui ci si può fidare. Ma fino a che punto? Ciò che Caroline ancora non sa è che Jack darebbe tutto per averla, anche la sua stessa vita. Ed è questa che metterà in gioco per difenderla e per concedere a entrambi un futuro insieme.
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