Ricordo a chiunque fosse interessato che domani, venerdì 8 agosto, presenterò “Che male c’è” a Forni di Sopra, nella Sala del Parco, alle 18. Porterò anche copie dei miei altri libri per chi li volesse.
Intanto, due segnalazioni. Una è che sta succedendo qualcosa su cui mi pare nessun media si sofferma minimamente: un movimento di resistenza popolare al progetto del Terzo Valico, cioè 53 km di ferrovia, di cui 37 in galleria, tra Piemonte e Liguria, per una linea ad alta velocità molto costosa e di dubbia utilità. Sui siti no tav leggo di manifestazioni, resistenza alla polizia e agli espropri, fiaccolate – sugli altri media, niente. Come se non stesse succedendo nulla. Poi si lamentano se i manifestanti diventano violenti: i manifestanti pacifici, lo scrivo sempre, non fanno audience (e comunque, i manifestanti non diventano violenti per i giornalisti: il problema semmai è l’ipocrisia di chi dice ‘siate pacifici’ solo per continuare ad ignorare il problema). Qui un sito per approfondire. Inutile che dica che non servono nuove infrastrutture: facciamo manutenzione di quelle che ci sono e cerchiamo di non smantellare ulteriormente il servizio per i pendolari, il più importante che c’è, che sta cadendo a pezzi. Qui le ragioni del no a quest’opera: se vi sembra di averle già sentite, è perché è sempre la solita storia.
La seconda segnalazione riguarda questo blog, che ho letto con grande interesse ultimamente. Appena ci sono arrivata, pensavo che quella dell’arcidruido fosse una metafora: invece no, l’autore è arcidruido veramente. Questo blog, comunque, non si occupa di religione od occultismo ma di divulgazione storico-scientifica e, grazie appunto alla combinazione di queste due discipline con una mente saggia, riesce ad essere molto stimolante. L’argomento principale è l’imminenza, sulla base di dati scientifici e di passate esperienze storiche, di un nuovo Medioevo, simile a quello che seguì il crollo della civiltà micenea o dell’impero romano. Le notizie di questi giorni, in Italia, non fanno che ribadire che la crescita economica non si è materializzata, come se fosse qualcosa di dovuto, e che questa è una pessima notizia; persino le voci discordanti tendono ad essere minoritarie nelle poche testate che danno loro spazio. È meraviglioso vedere che c’è invece chi riesce ad andare oltre con la propria mente, in avanti e all’indietro, per infrangere questo mito del progresso inarrestabile e per mostrare che la storia umana è, piuttosto, ciclica, anche se ogni ciclo di ascesa e collasso presenta caratteristiche diverse dal precedente. Per me, per quanto preoccupante, è bello anche pensare che forse il pianeta, nostro malgrado, potrà temporaneamente tirare un respiro di sollievo. Intanto noi ci incammineremo per strade nuove, affascinanti come fu affascinante il Medioevo pur con tutti i suoi problemi. Io non nutro fantasie catastrofiste, e mi piacerebbe poter vedere almeno un po’ del futuro che ci aspetta, ma se così non fosse, sento comunque la responsabilità di prepararmi e di contribuire alla preparazione collettiva perché questo futuro sia meno buio possibile.
(Una delle cose che mi dispiace di più è che non capisco come faranno a tenere Venezia fuori dall’acqua. Poi, come magra consolazione, penso a questo e mi dico: hi-hi-hi….)