Ieri stavo controllando la mia mail. Chi mi conosce sa che non ho un solo indirizzo mail, a me piace diversificare, con tutto ciò che implica questa frase buttata un po' lì a caso.Trovo un messaggio di una persona che non sentivo da anni, direi due, almeno, o forse di più.Un semplice "ciao, come stai? ti ricordi di me?".Certo che mi ricordo di te.Mi ricordo delle risate in ufficio, delle pause pranzo, dei pettegolezzi, degli aperitivi passati a farci offrire da bere dal barman, delle pause sigarette in cui non fumavo ma mi aggregavo lo stesso, delle chiacchiere sulle scale...ecco, delle chiacchiere. Sì, abbiamo parlato tanto noi. Una volta terminato il mio contratto abbiamo provato a tenerci in contatto ma la quotidianità è difficile da tenere viva se non si sta più nello stesso luogo. Così ci siamo allontanate fino al punto da non sentirci più. Perchè alla fine, almeno per me, quel punto arriva sempre: il momento in cui ti accorgi che sei sempre tu a mandare mail, a chiedere notizie, come va, come non va, cosa fai, ci vediamo...e immancabilmente scatta un po' di delusione mista a malinconia per la consapevolezza che ognuna sta scivolando nella propria strada ma c'è anche quel pizzico di risentimento proprio perchè dall'altra parte tutto quell'interesse paventato non si dimostra nei fatti, nemmeno in un ciao. E quindi mi allontano, me ne vado, con la consapevolezza che se davvero mi si vuole contattare, che se davvero si tiene a me allora si sa automaticamente dove trovarmi.E così è successo ieri. Dopo due anni o più.Nel mentre, in quei due anni o più, il mio mondo è completamente cambiato, se posso permettermi una punta di orgoglio, dico in meglio. Sono maturata, a 360 gradi e pare che non sia la sola a rendermene conto. Faccio cose che prima, per timidezza e voglia di non creare problemi, non facevo. Se qualcosa non mi sta bene lo faccio presente, propongo, tengo la testa alta e lo sguardo dritto...vivo insomma. Esattamente come avrei sempre immaginato, tracciando una strada di fronte a me che è quella che ho sempre voluto, nonostante me la sia un po' persa per strada. Ho conosciuto persone che mi hanno fatto vedere lati di me che pensavo di non avere e che ringrazio, nel bene e nel male. Mi sono fatta del male da sola, lo so, ma ho anche imparato a volermi un po' bene, me lo concedo.Il riassumere in poche parole tutto questo diventa veramente difficile, mi chiedo poi se ne abbia voglia oppure anche questa volta mi manterrò in superficie. Non lo so.
Nel frattempo penso alle cene e agli aperitivi natalizi, a cosa mettermi e se forse non è il caso di fare un saltino da H&M e Zara per curiosare un po', conscia del fatto che, come tutte le volte, ne uscirei con le mani vuote. Sono troppo difficile anche in quello.
E lascio sospesa la mia risposta. Perchè è così bello sapere che riesci a liquidare tutto in sole tre parole, che le altre le vuoi spendere per altro/i/e.