Uno di questi esperimenti si riferiva alla capacità che avrebbe la mente umana di influenzare un generatore di bit casuali (zero o uno) per dare un risultato voluto. Questo esperimento condotto da diversi anni e i cui risultati sono reperibili con questo link sembrerebbe aver dato un risultato positivo, in quanto la media degli ‘azzeccamenti’ con un numero di prove molto elevato non è stata del 50% zero e 50% uno, come ci si sarebbe aspettato se non ci fosse stata nessuna influenza, ma più elevata, credo intorno al 53%. Sembrerebbe poco, ma la probabilità di ottenere per caso tale risultato è veramente molto piccola considerato il numero molto elevato di prove. Fra l’altro parrebbe che questa influenzasi presenti, benché involontaria, anche in caso di reazioni emotive come gioia o paura. Ma quello che sembra ancora più notevole è che gli stessi esperimenti sembrerebbero aver dimostrato una certa capacità di prevedere inconsciamente il futuro in quanto questi picchi emotivisarebbero inizieati prima di eventi importanti a livello globale.
Un altro esperimento che parrebbe aver confermato questa ‘previsione’ di accadimenti futuri è stato quello effettuato dal dott. Daryl Benn presentando a dei volontari una sequenza casuale di foto davanti al computer, con immagini neutre o forti (paurose o erotiche) dal punto di vista emotivo, e anche in questo caso molti picchi emotivi, più di quanti sarebbero dovuti essere se con andamento casuale, relativi alla visione di immagini ‘forti’ monitorati con strumenti di misura oggettivi, sarebbero cominciati poco prima della loro presentazione.
Gli stessi studiosi del cervello da anni hanno scoperto che gli stimoli nervosi inviati dall’apparato cerebrale e diretti ai muscoli perché questi effettuino una azione, come afferrare un oggetto che sta per cadere, partono ‘poco tempo prima’ che il soggetto diventi cosciente di voler compiere l’azione. Da questo alcuni, come Christof Koch , o altri che ultimamente hanno pubblicato un intero libro in proposito, sono arrivati a mettere in dubbio addirittura il libero arbitrio, come se, almeno così mi è sembrato di capire, il cervello o il nostro inconscio decidessero autonomamente, di compiere certe azioni e ci informassero ‘dopo’ di aver preso tale decisione, dandoci però l’illusione di averla decisa consciamente.
In realtà già in un mio articolo pubblicato da UCCR ho sostenuto una ipotesi, che ho definito io stesso un po’ ardita, che salverebbe però ‘capra e cavoli’ e cioè che il nostro cervello, sicuramente ‘molto più sofisticato’ di quanto immaginiamo, appena messo davanti ad un fatto verso cui reagire, invierebbe segnali verso il passato, che verrebbero recepiti dal cervello stesso prima che l’evento accada, in modo da far partire ‘in tempo’ i segnali nervosi e così agire più in fretta. In pratica è come se alla vista di un oggetto che sta per cadere, se abbiamo preso la decisione di afferrarlo, il nostro cervello inviasse dei segnali (elettromagnetici?) verso il passato, che recepiti dal cervello stesso, però prima dell’evento, farebbe già partire il segnale per afferrare l’oggetto e avere così più possibilità di successo. Forse questa capacità a livello di selezione naturale, per usare un termine caro ai sostenitori della Teoria dell’Evoluzione, si è sempre più sviluppata permettendo la sopravvivenza di individui con questa capacità in quanto più pronti a reagire a situazioni di pericolo…
Come ho già spiegato nei precedenti post, i segnali elettromagnetici che viaggiano verso il passato sarebbero previsti dalla teoria dell’elettromagnetismo classico, anche se solo come una delle possibili soluzione delle equazioni di Maxwell, e però non vengono molto considerate perché sembra irrealistico alla maggior parte dei fisici parlare di segnali che si propagano verso il passato…anche se uno dei più grandi fisici del Novecento, il premio nobel per la Fisica Feynman, costruì i suoi diagrammi sulle particelle elementari considerando le ‘antiparticelle’ come particelle normali che viaggiano indietro nel tempo..
Perciò l’ipotesi che ho fatto è realistica? Non saprei dirlo, bisognerà aspettare altri studi futuri in proposito che possano confermarla o smentirla. Una cosa però è certa: in un modo o nell’altro, nessuno mi convincerà che il libero arbitrio non esiste!