Segni di vita aliena.

Creato il 19 luglio 2011 da Marte @CPiramidale

Ok. Confessiamolo. Hai conosciuto Kornel Kisielewicz e ti sei innamorato follemente di lui.
Oddio, no. Cosa avete capito... "Innamorato" si, ma non nell'accezione sessual-affettiva del termine, che ancora un po' di eterosessualità la conservo, nonostante le apparenze... ;)
No. Mi sono innamorato letteralmente dei suoi giochini, che sono uno meglio dell'altro! :D
Ora, chi mi conosce lo sa... Ogni tanto sbarello per qualcosa ed incomincio a produrre monografie su monografie sull'argomento. E' già successo in passato con le "formiche" e molto probabilmente mi accadrà ancora, in futuro. :P Chi vivrà, vedrà! :) E' un po' la storia della mia vita, comunque, essere abbastanza monotematico, alle volte. Ad ogni modo, mi diverto così, diciamo...
Amatemi oppure odiatemi per questo. Per me fa più o meno lo stesso... :P
Cinismo a parte, conoscete anche voi Kornel Kisielewicz, vero?
Come "no"... Ve l'ho presentetato la scorsa volta che ci siamo sentiti, ricordate? Kornel è l'autore di "Doom, The Roguelike". Quella bella robina tutta stracolma di "#" e "%", nella quale impersonavate un bellissimo "@" in perenne lotta contro le forze del male... Rammentate adesso?
Oh, bravi ragazzi! Così mi piacete! :)
Ora, si da il caso che Kisielewicz sia a tutti gli effetti un vero e proprio geniaccio, innamorato perso del genere "Rogue" e parimenti nostalgico dei bei videogames del passato. Già con "DoomRL" ci siamo accorti che il ragazzo è concretamente in grado di rileggere in maniera intelligente un titolo storico come "Doom", per poi riproporcelo in maniera convincente, nonostante il downgrade del tutto ai minimi termini...

Perchè, nonostante giocabilità e fascino, questo è pure sempre testo, non grafica... ;)


Ora, facciamo un esperimento. Chiudete gli occhi... Ecco... No meglio, chiudetene solo uno e con l'altro continuate a leggere, che con entrambi gli occhi chiusi mi sa che fate un po' fatica a proseguire... :P Oppure: leggete le istruzioni dell'esperimento, mandatele a memoria e poi chiudete gli occhi... Come dite? Sintesi vocale che vi legge il post MENTRE tenete gli occhi chiusi?! Buona idea anche questa... OH, INSOMMA! Fate un po' come volete, basta che entriamo in una sorta di "mood" catartico e d'atmosfera... :D
E' il 1991 e voi, ragazzini paciocconi ed euforici, stringete tra le frementi manine la confezione dell'ultimo videogame prodotto per "Amiga" dal "Team 17"...

"Alien Breed".


Caricate il gioco ed in breve venite catapultati all'interno di una lugubre astronave... Vi sentite soli. Siete letteralmente circondati da presenze ostili, che potete a malapena intuire, raschianti ed ansimanti, dietro alle pareti metalliche. Un unico sentimento vi pervade: l'oppressione. Cosa si celerà dierto l'angolo? Aprire o non aprire quella porta con la mia ultima chiave magnetica? Basteranno le scorte di munizioni?
"Le pareti!!! Escono dalle fottute pareti!!!".

"SPARA VASQUEZ!!!".


Solo che Vasquez non c'è mica... Ma, nonostante tutto, siete in buona, BUONISSIMA compagnia!

Ti consoliamo noi! Abbracciamoci!!! :D


Decine e decine di alieni xenomorfi strisciano famelici nella vostra direzione, prosciugando senza tregua le vostre esigue scorte di proiettili, in un clima che sa di sconfitta e di tragico epilogo fin dalle primissime battute iniziali...
"AliensRL" (per gli amici "Aliens, The RogueLike"... ;) ) è tutto questo e pure di più... Sinceramente, è oltremodo commovente trovare tanta dedizione e qualità realizzativa in un prodotto che, tipicamente, dovrebbe essere minimalista in tutti i suoi aspetti...ed invece no! :)
L'atmosfera, in quest'ennesimo "Rogue Game" di Kornel Kisielewicz, è straordinariamente convincente. Il nostro fido "@" si aggira guardingo in un'ambiente davvero ostile. La visibilità limitata ed i sinistri sibili degli alieni sono realmente opprimenti (per non dire spaventosi...). Per non parlare dell'incubo delle munizioni in progressivo esaurimento e della necessità frenetica di reperire chiavi, nuove armi, protezioni e kit medici... Un quadro terrificante, nel suo complesso, dipinto fin da subito a tinte fosche e cupe.
Un'esperienza ludica a tutto tondo, che, rinunciando volontariamente alla funzione cosmetica tipica della grafica, consente all'utente di immergersi pienamente nell'ambientazione claustrofobica ed ossessiva che caratterizza il tutto.
Da soli, contro l'ignoto, padroni del proprio destino e ligi all'aurea regola della "permadeath", riuscirete ad avere la meglio contro un fato che appare già segnato? Ai posteri l'ardua sentenza! :)