Dovete sapere che quando ero piccola Jo March di “Piccole donne” e “Piccole donne crescono” era il mio idolo.
Era la sorella della famiglia March che preferivo sia per il suo carattere (un mix tra bontà, tenacia, coraggio e testardaggine) sia perché ero attratta dal suo sogno (che era già, un po’, anche il mio), quello di diventare una scrittrice… Così trascorrevo ore e ore a leggere e a rileggere questi libri e ogni volta che trasmettevano il film in TV era una festa.
Ricordo che “Piccole donne crescono” l’ho terminato a tarda sera, in bagno e seduta sul water più o meno a dieci anni. Il fatto è che dormivo ancora in camera con mio fratello e non potevo tenere la luce accesa per terminare gli ultimi capitoli. Sarà anche per questo, forse, che uno dei miei desideri è quello di avere un grande bagno con un divano e un angolo lettura… Che in bagno si legge bene.
Va beh, il punto è che oggi sul giornale della cittadina in cui vivo è uscito il mio primo articolo. E sono molto contenta. Curerò infatti - su «Segrate Oggi», quindicinale di attualità, politica e cultura edito dal 1974 - la rubrica (udite, udite!) “La Voce delle Mamme” e una volta al mese ci sarà un mio pezzo.
Questo pomeriggio mi sono catapultata in edicola.
Camminando a passo spedito, infreddolita, impaziente e – a dire il vero - anche un po’ malinconica, pensavo a Jo March. La immaginavo seduta alla sua scrivania, nella sua stanza in soffitta, a scrivere, a lume di candela, uno dei suoi racconti.
E pensavo anche a una persona, a quanto mi piacerebbe potesse saperlo, che adesso scrivo anche qui, perché (sono certa) sarebbe orgogliosa di me e mi direbbe: “Brava Amore!”.