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Segreteria cittadina Pd, lettera aperta dei sostenitori di Roberto Poli: “I poveri richiedono politiche attive”

Creato il 02 novembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

ricevo e pubblico

A tutti gli iscritti al PD di Cremona

L’elezione del segretario cittadino del PD offre a tutti gli iscritti della città un’occasione importante per riflettere sul partito, il modo di concepirlo, di organizzarlo, di gestirlo.
Ritenendo questa una questione estremamente importante, sia a livello locale che nazionale, abbiamo deciso, come gruppo di iscritti che sostiene la candidatura di Roberto Poli, di formulare una serie di osservazioni, che speriamo siano tanto sintetiche, quanto chiare.

Primo punto.
Negli ultimi tempi è stato proposto di fare del PD il “partito della nazione”.
Questa definizione non ci è chiara. Il PD, e prima l’Ulivo e prima ancora gli stessi partiti allora espressione dei “riformismi” che hanno dato vita ai due soggetti indicati, sono sempre stati “partiti nazionali”. Ma “partito della nazione” è evidentemente cosa diversa, slogan dal vago sapore populista, che sembrerebbe voler superare le distinzioni tra destra e sinistra.

Vogliamo essere chiari: non abbiamo nessuna nostalgia (almeno noi) della contrapposizione ideologica del secolo scorso, ma siamo profondamente convinti che il forte ancoraggio ai valori di giustizia sociale ed uguaglianza debba caratterizzare la sinistra oggi e in futuro. Certo il mondo è cambiato, destra-sinistra non significa più solo capitale-lavoro; i giovani privati del futuro, i disoccupati di tutte le età, le persone “fragili”, gli “ultimi” senza voce e senza rappresentanza, i poveri (si può ancora usare questa parola?) dal punto di vista economico e/o culturale, richiedono politiche attive che solo un moderno partito di sinistra può portare avanti.

Superare gli stereotipi del passato e definire questo “moderno partito di sinistra” che vuole rivolgersi ad una platea di cittadini ben più ampia della “sinistra” tradizionale, richiede un tempo ed uno spazio che qui non abbiamo.
Possiamo però dire che condividiamo molte delle riflessioni di due persone che hanno fatto in materia importanti elaborazioni: uno interno al PD, Fabrizio Barca, l’altro esterno (purtroppo secondo noi), Massimo Cacciari.

Secondo punto.
Veniamo a come noi concepiamo il partito, il modo di organizzarlo e di gestirlo.
Secondo noi il partito, a tutti i livelli, deve essere una comunità, basata sul rispetto, dove si eviti (da tutte le parti!) di presentare le posizioni altrui in modo caricaturale ed eccessivo, al fine di metterle in ridicolo invece di confutarle nel merito.
Un partito che sia sede di confronto ed elaborazione, trasparente e innovativo, aperto e capace di dare spazio e voce a tutti, “contendibile”, non basato su “nomenclature”, su apparati, su rendite di posizione, sulla cooptazione per amicizia.

Noi vogliamo accettare tutte le sfide del nostro tempo; non ci spaventa il “nuovo”, ma non ci interessa il “nuovismo”, crediamo sbagliato ogni arroccamento (esplicito o mascherato) tanto sul piano politico quanto su quello organizzativo, crediamo che il PD debba essere fortemente ancorato ai propri valori, ma che abbia anche bisogno di aria, di tanta aria nuova e che, proprio perché forte nei propri ideali, possa andare a cercarla con coraggio, senza paura.

Su questa base, sosteniamo con convinzione Roberto Poli, persona libera, laica, senza legami con potentati, la persona giusta per consolidare nella nostra città sia i consensi più radicati sia quelli nuovi acquisiti nelle recenti elezioni comunali ed europee.

Lia A Beccara, Michele Arisi, Mauro Bettoni, Paolo Bodini, Luca Burgazzi, Giorgio Feraboli, Deo Fogliazza, Mariella Laudadio, Matteo Maestrelli,Mariuccia Minelli, Mariasilvia Mussi, Caterina Ruggeri, Maria Rosa Zanacchi


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