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Sono stata letteralmente rapita da questo romanzo! La storia è più che attuale e confesso di essere venuta a conoscenza di questo libro dopo le polemiche di alcuni genitori che non volevano che al liceo dei loro figli venisse letto Sei come sei. Ed è proprio un peccato, perché è un libro profondo e delicato, in cui il tema delle coppie omosessuali e della loro decisione di crescere un figlio è trattato con serietà ma senza troppi sensazionalismi: una cosa naturale, come la vita.E ci racconta soprattutto di come Giose e Eva siano stati travolti dalla morte del padre biologico di lei, nonché compagno di vita di lui, Christian: di come la burocrazia italiana e la poca sensibilità dei parenti del defunto la abbiano vinta sull'amore e sulla consapevolezza di appartenersi di un padre e di sua figlioletta, oltretutto ancora piccina. Dopo tre anni di separazione quando Eva prende un grossissimo spavento è da Giose che corre a cercare rifugio e conforto e quando finalmente si rivedono la sua rabbia per essersi sentita abbandonata si scioglie come neve al sole per la felicità di ricongiungersi con l'unico genitore che le è rimasto in vita.Il viaggio di ritorno a Milano è agrodolce: si sono finalmente riuniti, ma per la legge e per il resto della società questo non è concepibile e Eva dovrà di nuovo andare a vivere con gli zii ai quali è affidata.Ma la storia si interrompe qui, e a me piace fantasticare che la ragazzina, ormai undicenne, riuscirà a far ragionare i propri parenti affinché le permettano di vivere con Giose.Lo stile della scrittrice è davvero coinvolgente e quasi mi sembrava di conoscere i vari personaggi, anzi, mi sembrava di essere anche io all'interno della vicenda, e avrei gradito un altro centinaio di pagine, per sapere qualcosa di più sulle conseguenze della fuga di Eva e sul profondo amore che ha fatto sì che Eva nascesse.Una lettura imperdibile, ve la consiglio caldamente!