Di Mara Ferri
Sei giorni in Giordania, viaggio compreso: Mantova, Malpensa, Vienna, Amman. Il nostro è un bel gruppo di 43 persone, accompagnati da padre Roberto, la nostra guida spirituale e culturale che, in modo semplice e comprensibile ha arricchito il nostro cuore e la nostra mente. E poi c’è Mahdi, la nostra guida giordana, sempre presente, disponibile, simpatico e preparato, di grande bellezza interiore. Anche lui ha contribuito ad arricchire il mio misero bagaglio di conoscenze. Shukran Mahdi!
Il giorno del nostro arrivo non c’è stato il tempo per una visita alla città di Amman, ma la Giordania si è rivelata subito una felice sorpresa: il fascino del Medio Oriente ci aveva già avvolti. Il mattino seguente siamo partiti dal Gran Palace Hotel di Amman per giungere a Jerash, l’antica Gerasa, spettacolare città romana ricca di teatri, templi, piazze, strade e colonne, tante colonne.
Camminando sulle strade lastricate che portano ancora i solchi lasciati dalle ruote dei veicoli romani, è forte a Jerash la sensazione di rivivere il passato. Sito archeologico tra i più importanti del Medio Oriente. Maestoso. Imperdibile.
In serata trasferimento a Petra, un altro sito archeologico a circa 250 chilometri da Amman, e il giorno successivo è stato interamente dedicato all’antica città nabatea. Qui veramente ogni aggettivo, anche superlativo, è poca cosa di fronte allo spettacolo di un sito che è stato giustamente dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO: la splendida e suggestiva Petra, interamente scolpita nella roccia. Si percorre a piedi il Siq, un canalone ai cui lati si ergono le “dolomiti” di arenaria sulle quali la luce si diverte a cambiare colori e sfumature tra un susseguirsi di nicchie, edicole, facciate, canali, cisterne e scale.
All’improvviso, alla fine di questo canyon appare Al Khaznah o “il tesoro del faraone”, meravigliosa architettura rosa, sembra un’anticipazione del barocco. Da qui si apre la strada alla via delle facciate, tombe sepolcrali in vari stili, diverse tra loro e bellissime, sino ad arrivare al “monastero”, altra incantevole visione.
Unica e indimenticabile Petra… quante emozioni che regali!
Poi è stata la volta di Beida, detta la “piccola Petra”; la città di Madaba, con i suoi bellissimi mosaici, in particolare quello della terrasanta; Betania, dove ha avuto luogo il battesimo di Gesù; Umm ar-Rasas, altro Patrimonio dell’Umanità che conserva mosaici di grande valore; il Monte Nebo… ma il tempo vola, e siamo nuovamente in viaggio.
La Giordania delle meraviglie ci riserva un’altra sorpresa: siamo arrivati a Wadi Rum, il deserto più bello del mondo, con la sua sabbia rossa, le rocce, i paesaggi mozzafiato, il tramonto, il grande silenzio e un cielo stellato come non lo vediamo mai: un esperienza da vivere intensamente!
Siamo ripartiti il giorno dopo dal campo tenda di Wadi Rum per trascorrere l’ultimo giorno nel punto più basso della terra: sul Mar Morto. Qui, tra bagni e fanghi ci siamo lasciati scaldare dall’ultimo sole. Il mattino dopo il pullman ci ha riportati all’aeroporto di Amman.
Tutto ciò che ho visto, le persone che ho conosciuto, quelle con cui ho condiviso questa avventura, le cose che ho mangiato, i tè che ho bevuto (sempre diversi e buonissimi), l’ospitalità della gente… sicuramente mi accompagneranno a lungo. E sicuramente torneremo in Giordania: ci attendono ancora i castelli, le zone verdi, altre città archeologiche e tutto quello che non abbiamo potuto vedere.
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