che ti immergi a capofitto
nel sonno
abbandonandomi a metà strada.Quando il buio ci scende addosso
e gli occhi faticano
a vedere cosa c’è dentro il cuore.
E immaginarti, non vederti,
immaginarti è l’unica cosa che riesco a fare.
Hai la pelle del buio, tu
e t’irradia la stanza come il profumo
delle fontane d’estate
come quando ti guardi allo specchio,
distrattamente,
e io non so mai che cosa dire.
Sei la notte tu,
la più calda
ma anche la più scura
e le mani tremano,
e anche il cuore e le vene
e tutto è simile alla Libertà
che passa dal bianco dei tuoi occhi.
Io che sono nero
io che sono bianco
cancello i grigi dalle nostre vite imperfette.
Tu sei il buio indefinito
e io non ho mai smesso
d’averne paura,
di restar fermo a guardare
mentre avanzi
ormai scuro di vita
sopraffatto dai respiri.
Io sono te
perché la notte è di tutti e due
perché ci culla
perché ci guarda dormire
e ci canta e ci sorveglia
perché sei tu
perché sono io.
Portami lontano
su altre colline dimenticate
ad addormentarmi col tuo profumo in tasca.
Sei qualcosa tu
di non ancora descrivibile
ai bordi dell’infinito,
e il giorno t’invidia,
per quanto luminosa sei.
Sei tutte le notti tu,
tutte quante quelle che non abbiamo ancora vissuto.
Ero sudore
eri sonno
e per tutto quanto il resto
saremo due corpi slegati
due anime sorelle, ma invalicabili.
Conservo l’oscura magia delle tue labbra
e la metto dentro al risveglio di domani.