Lo scorso 10 novembre è uscito nelle librerie e nelle edicole un libro molto importante: Selfservice. Ein Südtiroler Skandal (Raetia Verlag) redatto dal giornalista, ex Tageszeitung e attualmente attivo sul portale online Salto.bz, Christoph Franceschini. Il volume, già esaurito nella sua prima edizione (ne sono state stampate tremila copie), ricostruisce nei minimi particolari la grande truffa dell’energia, così come essa si è dipanata a partire dal 2005, allorché Maximilian Rainer, ex direttore generale dell’azienda energetica provinciale, sfruttò la copertura politica dell’assessore allora di riferimento, Michl Laimer, truccando le carte del bando che avrebbe dovuto assegnare le concessioni e favorendo così in modo illecito la posizione di Sel.
Una truffa tutt’altro che occasionale, al contrario scientemente perseguita sfruttando le possibilità distruttive che un intero sistema di potere – questa la tesi dirompente ormai sancita dagli atti giudiziari – finisce col realizzare se privato dei necessari meccanismi di controllo. Franceschini non teme l’utilizzo di espressioni forti e parla apertamente di “criminalità organizzata”, alludendo in primo luogo alla bassissima percezione del conflitto d’interessi tra livello politico e imprenditoriale quando in effetti i soggetti (sia fisici che formali) tendono a sovrapporsi o a intrecciarsi. Per non parlare della sicumera diffusa a piene mani: chi si azzarderebbe ad alzare un dito nei confronti di un ceto dirigente dotato spesso di potere assoluto sui suoi sottoposti e per il quale, in ogni caso, tutto ciò che viene investito dal magico fluido provinciale deve brillare come l’oro di Re Mida?
Il libro di Franceschini, che si legge peraltro come un avvincente romanzo, ha l’indiscutibile merito di aver disegnato con precisione i contorni della piaga, con l’avvertenza aggiuntiva, e ben poco rassicurante, che sarebbero senza dubbio molti altri gli ambiti nei quali un’indagine approfondita dei fatti porterebbe all’emersione di magagne o scandali ulteriori. Tuttavia il quadro dipinto non utilizza solo le tinte fosche indispensabili alla ricostruzione di quanto accaduto. La denuncia dello scandalo, infatti, avrebbe anche aperto lo spazio per il rinnovamento contrassegnato dall’elezione a Landeshauptmann di Arno Kompatscher e dall’affidamento della più alta carica del partito di maggioranza relativa a Philipp Achammer. Due apportatori di speranza, così Franceschini, probabilmente destinati a soccombere precocemente se il disfacimento di un intero contesto non avesse costretto colleghi di partito ed elettori a scorgere in loro l’unica ancora di salvezza. Se poi si tratti di vera salvezza, oppure di apparente e dunque provvisoria interruzione di una prassi più che discutibile, ciò riguarda il futuro e per adesso conviene soltanto formulare un prudente auspicio.
P.S. Il libro è ovviamente scritto e pubblicato in tedesco. Dato che gli editori non hanno previsto una traduzione italiana, è verosimile che la sua lettura rimanga confinata all’interno del mondo tedesco (sono pochissimi gli italiani in grado di leggere un libro in tedesco). E’ un peccato: gli italiani di questa provincia continueranno così sempre a vivere in una sorta di realtà parallela, e gli eventi più significativi di questa terra (nel bene e nel male) passano loro accanto senza quasi lasciare traccia.