Ma questo il self-publisher lo sa, fin dall'inizio. Pertanto, consapevole dei rischi e degli ostacoli, si avvarrà di strategie diverse per arrivare all'obiettivo prefissato: farsi apprezzare dal lettore.
Sia chiaro, non si tratta della vanità dello scrittore. Non sempre, almeno. Autopubblicare non significa pubblicare a tutti i costi (per quello esiste l'editoria a pagamento, che porta risultati sicuri). Autopubblicare significa avere il bisogno di confrontarsi con il lettore, di condividere esperienze e passioni. Non si ha nessuna certezza, se non quella (in alcuni casi smentita) che non si otterrà il successo sperato. Ma questo non importa, perché non è ciò che lo scrittore cerca. L'obiettivo primario è stringere un rapporto col lettore.
Il lettore, così, diventa figura centrale del self-publishing, unico e solo destinatario dell'opera autopubblicata. Il suo ruolo, tuttavia, non si ferma a questo. Il lettore deve farsi anche promoter.
A causa delle difficoltà del self-publisher di promuovere la sua opera, questi non può che riporre fiducia nel lettore. Le strategie di webmarketing che un autore esordiente, e quindi poco conosciuto in rete, hanno poco a che vedere - in termini di visibilità - con le strategie marketing delle case editrici e la distribuzione in libreria. Queste possono contare su un pubblico fidelizzato. Lo scrittore esordiente, a meno che non abbia un discreto gruppo di fan e di amici, no.
Questi si affida, quindi, al lettore. Qual è il compito del lettore? Promuovere, attraverso i canali social di cui internet dispone e attraverso il più tradizionale passaparola offline, il testo che ha apprezzato. Se il lettore considera meritevole una certa opera, e conoscendo la bassa probabilità che ha questa di essere diffusa in rete, non potrà esimersi dal comunicare ai propri conoscenti della sua esistenza. Del resto basta un tweet, un post, una breve recensione sui social network (di lettura e non).
Un piccolo gesto per il lettore che può essere (anzi, lo è sicuramente) una grande occasione per l'autore esordiente, soprattutto se autopubblicato. In moltissimi casi, il successo di un'opera autopubblicata dipende proprio dalla capacità dello scrittore, da un lato, di effettuare un'efficace promozione social; e dalla buona volontà del lettore di consigliare e quindi diffondere il testo letto. Un metodo di promozione democratica, in cui la diffusione è affidata ai veri protagonisti della letteratura, lo scrittore e il lettore.