Semina habanero e altri peperoncini che richiedono un periodo vegetativo lungo

Da Gianni


Da sempre appassionato di peperoncini che coltivo in vaso balcone per consumarli nell’inverno successivo, da diversi anni ho iniziato a coltivare varietà più particolari, di origine tropicale, che hanno un periodo vegetativo molto lungo e quindi non si riesce ad ottenere un raccolto abbondante o addirittura si ottengono a malapena 1-2 frutti e solo a fine stagione se seminati come i peperoncini tradizionali a febbraio-marzo.
Di queste varietà coltivo prevalentemente Habanero bianchi e rossi, con quest’ultimi che, avendo frutti più grandi, sono quelli che richiedono un periodo vegetativo ancora più lungo.
Premetto che dovendo usare questi frutti per alimentazione non utilizzo nessun prodotto chimico in nessuna fase della crescita della pianta, né concimi.
Il trucco è seminare a Gennaio, i primi giorni del mese, approfittando del tempo libero offerto dalle festività natalizie.
ovviamente il clima è troppo rigido per seminare all’aperto ed è quindi necessario farlo in casa, fornendo una luce artificiale almeno per i primi due/tre mesi.
Il necessario è quindi:

  • semi
  • vasetti da circa 5 cm (sono perfetti dei bicchieri di plastica bucati sul fondo o vasetti di yogurt)
  • terra comune per gerani (preferibilmente mischiata a materiali inerti come perlite, vermiculite e/o lapillo)
  • due neon lunghi tanto quanto sarà grande la quantità di piantine che vorrete coltivare, uno fitostimolante ed uno a luce bianca forte o due a luce bianca (indicativamente con due neon da 60 cm si possono illuminare tre/quattro file di 10 bicchieri)
  • una presa con timer giornaliero
  • un sottovaso rettangolare abbastanza alto.

Si preparano i contenitori che, se di recupero, vanno lavati bene servendosi di uno spazzolino per eliminare ogni eventuale residuo, mentre se si usano bicchieri di plastica vanno forati sul fondo con un cacciavite passato sulla fiamma; sistemati i contenitori si riempiono alla base con circa un cm di materiale drenante, usando quello che mischierete alla composta.
Si prepara la composta; ho notato che l’apparato radicale si sviluppa molto bene se la miscela è molto friabile, quindi mischio circa un 50% di inerti alla terra per gerani e riempio i singoli contenitori compattando molto delicatamente sino a circa un cm dal bordo.
A questo punto inserisco un seme per vaso. L’errore più comune nella coltivazione dei peperoncini è seminare troppi semi insieme: i risultati migliori si ottengono con un solo seme, al massimo si possono inserire nello stesso contenitore 2-3 semi distanti un cm, ma dopo qualche giorno dalla germinazione si devono sradicare le piante in più e tenere il germoglio che appare più vigoroso; viceversa, se si continuasse a far crescere più di una pianta in un singolo contenitore, perderemmo il vantaggio ottenuto seminando a gennaio e avremmo un pesante rallentamento della crescita nel momento in cui andremmo a separare le piante, e comunque otterremmo piante più piccole e deboli. Scusate se insisto sul concetto ma è davvero importante procedere con un seme per vaso sin dall’inizio!

Preparati i vasetti, si mettono nel sottovaso e lo si riempie completamente d’acqua; gran parte di quest’acqua viene assorbita dalla composta nei vasetti e se finisce bisogna aggiungerne altra fino a che non ne rimane nel sottovaso. Personalmente lascio sempre circa un cm di acqua nel sottovaso e quando termina la riaggiungo ogni 2 o 3 giorni.

Nel frattempo, indispensabile! potete impostare il timer in modo tale che i neon si accendano per circa 15 ore al giorno.

La germinazione dei semi è abbastanza lenta (almeno rispetto alle piante grasse, piante che semino molto frequentemente) e può impiegare anche un mese, periodo durante il quale tengo ugualmente i neon accesi.
A questo punto non dovete fare altro che accendere i neon ed aspettare e in seguito controllare che la composta sia sempre umida. (cliccate sulle immagini per ingrandirle)

Le piante di peperoncino sono molto resistenti sia ai parassiti che ai funghi, ed anche alla siccità: se doveste dimenticarvi l’acqua per qualche giorno di troppo non succederebbe niente, ma non esagerate…

Il calore prodotto dai neon è poco e giusto il contatto con le foglie può essere un problema perché può bruciacchiarle.
Durante le settimane di crescita in casa i peperoncini raggiungeranno, a seconda delle varietà, altezze variabili da 10 a 30 cm e sarà quindi necessario alzare i neon man mano che le piante crescono lasciando sempre circa 10 cm dalla foglia più alta.

A marzo/aprile la maggior parte dei vasetti presenterà radici che escono dal fondo ed è quindi arrivato il momento di rinvasare per portare le piante all’esterno; preparo dei vasi di almeno 20 cm di diametro, li riempio per metà con una composta che preferisco fare sempre drenante: ho avuto buone esperienze con alte percentuali di vermiculite, va benissimo la perlite (che però reperisco difficilmente) e ho usato anche la comune argilla espansa, il lapillo o la composta di risulta dai rinvasi delle piante succulente.

Preferisco lasciare il pane di terra intero, riduce al minimo lo stress e la stasi successiva al rinvaso, però strappo le radici troppo lunghe che escono dal fondo. Bisogna maneggiare il pane con attenzione, perchè se molto friabile si disgregherà facilmente, appoggiarlo nel vaso già riempito per metà e colmare, innaffiando subito.
In certi casi, durante la coltivazione sotto i neon, dal fondo del vaso escono precocemente alcune radici che, se non particolarmente lunghe e/o abbondanti, possono essere ignorate ma, se si ha spazio a disposizione o se le radici sono molte, si possono rinvasare le piante interessate dal fenomeno in un contenitore intermedio (ad esempio di 10 cm) e riposizionarle sotto i neon.

Seminando in questo modo, i più fortunati potranno assaggiare il frutto del proprio lavoro già a giugno ed ottenere piante cariche di frutti a luglio agosto con continua produzione sino ad ottobre per poi raccogliere gli ultimi frutti a novembre.

Se il clima non è molto rigido in inverno (centro-sud Italia), le piante lo supereranno e l’anno successivo il raccolto a giugno sarà già abbondante. Se si coltivano più specie è consigliabile raccogliere i semi dai primi frutti che la pianta produce.
Buona semina e buon appetito!

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