Sei nato rosso, come il tuo papà. Poi piano piano i tuoi capelli hanno cominciato a schiarirsi fino ad assumere il colore del sole. Ogni tuo riccio, un dorato raggio attorcigliato su se stesso. E quante volte mamma e papà hanno affondato il naso nella tua dolce chioma che profumava dell'odore della terra, del grembo dal quale sei venuto. Papà ti ha sempre detto "Potrei riconoscere l'odore della tua testa tra mille!". Poi però due giorni fa quei ricci te li abbiamo tagliati. E la tua testa ora non profuma più di terra. Anche se è sempre la nostra adorata dolcissima testolina!
Dunque, dopo ventidue mesi dal tuo arrivo tra noi, abbiamo pensavo che fosse arrivato il momento. Troppo caldo, ormai il sudore ti incollava i capelli alla fronte. Troppo lunghi, bagnati ti arrivavano alle scapole.
Ed è stato emozionante. Un'emozione forte ed anche un pò dolorosa. Come ogni fase di questa vita in cui per ogni traguardo raggiunto si celebra la vittoria ed allo stesso tempo si rimpiange quel che non c'è più. Potrete stupirvi di questo mio sentimento. In fin dei conti si è trattato semplicemente di un taglio di capelli! Però quei capelli erano quelli con cui Davide è venuto al mondo. Sono quelli con cui lui ha emesso il suo primo vagito. Un pò più corti, ma erano esattamente quelli!
Presi di coraggio abbiamo iniziato a lavorare. Papà con il rasoio. Mamma con la macchina fotografica.
Lei inizialmente titubante delle doti di barbiere di Papà alla fine ha dovuto ammettere che è stato davvero bravo! Lui invece calmo e sicuro, come se non avesse fatto altro in vita sua. Ti prendeva e ti muoveva la testolina con una padronanza ed una tranquillità tali che più di una volta vi ho immaginato come un contadino tosatore e la sua pecorella.
Ammirare la tua testolina piano piano assumere una nuova forma. Da nuvoletta a capocchiella di un fiammifero.
Raccogliere ogni tuo riccio, baciarlo e portarlo al cuore.
E ringraziarti per questi sentimenti così innocenti e puri. Così fragili ma allo stesso tempo violenti. Così grandi e generosi da permettermi ogni volta di prendere coscienza dell'infinita gioia e fortuna di esserti mamma.