- Ecco, questo è per lei – mi disse porgendomi quello che sembrava un filo d’erba, parzialmente coperto dalla sua mano. La guardia un filo scettico, accerchiato da punti di domanda danzanti ed accettai. – E’ un quadrifoglio. Lo tenga. -
Lo osservai e restai senza parole. La serenità che il suo viso mi trasmetteva era contagiosa, come la bellezza del suo gesto. La ringraziai, spiazzato, due o tre volte, senza troppa ricercatezza, come invece avrebbe meritato. Poi ripresi a correre, il quadrifoglio in tasca ed un sorriso sulle labbra.
Sono i gesti semplici che rendono la vita unica. Sono le persone che ti sorprendono a dare colore ai panorami che calpestiamo o solo sfioriamo, con le dita, giocando con le distanze. Ed ecco che una signora, il suo meraviglioso sorriso che accompagna un gesto spontaneo, un quadrifoglio che piove dal cielo e la consapevolezza di essere fertunato. Di sentirsi fortunato. Solo per essere lì a pensarlo, mentre corro, a perdifiato. Semplicemente meravigliato e quindi sereno…