Se non ci credi tu non ci può credere nessuno.. V.Rossi
(alla consegna della laurea honoris causa, 11 maggio 2005)
Scrivo poco ultimamente.
Sono stranamente impegnata. Per certi aspetti è un bene. Noi donne, in particolare, abbiamo bisogno “di fare” per stare bene, altrimenti i pensieri, piccoli o grandi, reali o creati che siano, ci logorano.
Così mi sono buttata a capofitto nel mio “nuovo lavoro”: organizzo vacanze per gli altri. Preparo appartamenti, creo pacchetti vacanze, e perfezionista come sono mi ritrovo con mille problemi da risolvere.
Le mie nuove responsabilità mi permettono di misurarmi con me stessa e anche con realtà di carattere pratico alle quali far fronte ogni giorno. Dai contratti fiscali, alla biancheria per le stanze, alle pulizie.
A volte mi sembra di non farcela, che tutto è troppo grande per me, così viene fuori la donna ansiosa che è in me.
Ieri sera il giovane Montalbano diceva: non sono le cose troppo grandi, ma noi che ci sentiamo piccoli al confronto. Più o meno una cosa del genere. Confermo: sono io che mi sento sempre inadeguata, incapace, impreparata. Sono i complessi che mi porto dietro da tempo, potrei adesso farli tacere. Diciamo che questa è la mia occasione, forse l’unica.