Tuttavia, Microsoft non dirà addio all’impiego di fonti fossili, ma ne annullerà l’impatto. L’obiettivo di fondo di Microsoft consisterà nel sanzionare le singole aree che non si adegueranno a questo codice interno. L’impiego poi di un software interno dovrebbe rivelarsi utile nell’abbattimento dei consumi energetici, dato che l’azienda di Redmond intende risparmiare 1,5 milioni di dollari entro il 2013.
Questa scelta di Microsoft non è di certo rivoluzionaria, ma rappresenta comunque un piccolo “passettino” per adeguarsi al futuro. Greenpeace comunque presterà attenzione alle scelte aziendali di numerose aziende IT, per via delle fonti di energia utilizzate per alimentare i propri server. Non è un caso, se il rapporto “How Clean is your Cloud”, presentato appunto da Greenpeace, mette in evidenza come poche aziende IT producono emissioni equivalenti a 250.000 abitazioni in Europa. Perciò, le principali multinazionali dovranno stare al passo coi tempi.