La zona nord-occidentale dell'Africa è conosciuta come il Maghreb e comprende Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Mauritania. I paesi che rivestono la maggior importanza per quanto riguarda il petrolio sono l'Algeria e la Libia, nonostante in quest'ultimo paese la produzione e le nuove esplorazioni si siano fermate per motivi di sicurezza. Ma anche il Marocco promette di rivestire un ruolo sempre più importante nella produzione energetica.
In Algeria, vicino a Hassi Messaoud, è stato da poche settimane scoperto un giacimento di petrolio stimato in 1,3 miliardi di barili. I tempi necessari per le esplorazioni, lo sviluppo e l'avvio della produzione sono di circa quattro anni.
Anche grazie alla nuova scoperta, secondo il ministro dell'Energia algerino, la produzione di petrolio e di gas nel paese potrebbe raddoppiare nei prossimi dieci anni. Nonostante i consumi di carburante in Europa siano calati, l'Algeria continua ad esportare il suo petrolio a prezzi che non hanno risentito della contrazione della domanda.
Il Marocco è considerato un mercato molto promettente, sia da un punto di vista economico che geologico. È l'unico paese nordafricano il cui regime politico non è stato influenzato dalla Primavera Araba ed è ritenuto a basso rischio politico.
Il paese è anche uno dei più grandi consumatori di energia dell'Africa, con una domanda interna che è aumentata del 54% negli ultimi dieci anni. Perciò è diventato il secondo più grande importatore di petrolio del continente africano.
Il governo marocchino ha intrapreso una politica di incentivazione delle esplorazioni per lo sviluppo di nuovi giacimenti, con significativi aiuti che vanno dall'esenzione fiscale per 10 anni fino all'esenzione delle royalties che le compagnie energetiche pagano ai paesi che le ospitano.
Inoltre il Marocco è diventato il paese dove confluiscono tutte le società energetiche che hanno abbandonato la Libia, sia a causa di ritrovamenti deludenti che per le preoccupazioni per la sicurezza.