"sempre piu' veloci", fra umanita' e rincorsa alla conoscenza

Creato il 28 aprile 2013 da Alessandro @AleTrasforini
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile eppure è la cosa più preziosa che abbiamo."
Fu un certo Albert Einstein a ricordare, riprendendo una citazione ancora oggi attuale, la reale importanza della scienza in un mondo confuso come quello contemporaneo. Nonostante il periodo di crisi economico-finanziaria, nonostante i dilemmi ancora irrisolti su ciò che ci circonda, nonostante quella (stra)grande maggioranza di universo che continuiamo a non conoscere, la scienza rimane lì; sembra restare immobile e disponibile, per essere perfezionata e migliorata nell'obiettivo di migliorare il proprio ruolo di "lente di ingrandimento" sul mondo.
In un anno fondamentale come quello appena passato, infatti, i pesi di scienza e ricerca sembrano essere aumentati a dismisura: con la scoperta e successiva conferma dell'esistenza del bosone di Higgs, infatti, le luci con cui illuminare l'universo sembrano essersi enormemente auto-alimentate ed aumentate.
L'esistenza e la possibilità di guardare "da vicino" certi traguardi ignoti sembrano condurre, infatti, ad un invisibile confine fra scienza e filosofia, fra consapevolezza ed ignoto.
Dinanzi a certe scoperte, infatti, quella stessa scienza "primitiva e infantile" sembra collegarsi ad un punto di vista inscindibile (ancora? fino a quando?) con una consapevolezza prettamente filosofico-umanistica.
Sono molte le citazioni attribuite  a scienziati ed esperti che sembrano identificare appieno questo invisibile "confine":
"
Con buona pace del bosone, che, con questa straordinaria storia del millenario dialogo tra l'uomo e Dio sul pianeta Terra non c'entra proprio per nulla. Preferiremmo soltanto che si smettesse di definire il bosone «particella di Dio». È una definizione che anche a noi laici suona irrispettosa e che può soltanto suscitare confusione."
(Arrigo Levi)
"
Il bosone di Higgs non solo ora lo abbiamo davanti agli occhi ma ha anche aperto una nuova fisica. Le sue caratteristiche sono un po' diverse da come la teoria l'aveva immaginato e presenta alcune anomalie che prospettano nuovi mondi della conoscenza da indagare. Ed è quello che faremo nei prossimi mesi."
(Guido Tonelli)
"
Io lo chiamo addirittura Dio poiché é la particella che spiega come si forma la materia delle altre particelle e siccome queste sono quelle da cui poi deriva tutto – le stelle, gli elementi che abbiamo sulla terra, compresi quelli che compongono gli esseri umani – questa particella è veramente Dio."
(Margherita Hack)
Grazie a quali strumenti si è arrivati, pertanto, alla scoperta ed al riconoscimento di questa incredibile particella?
L'applicazione attorno ad una scienza al tempo stesso "primitiva e infantile" ha prodotto, attraverso secoli di sforzo e ricerca, un risultato destinato forse ad aprire la porta su mondi e dimensioni non ancora esplorate.
Quanti infiniti piccoli passi sono stati compiuti per giungere ad un risultato (forse) così prepotente per l'intera umanità? A queste e moltissime altre possibili domande cerca di rispondere il libro "Sempre più veloci", scritto dal professore e studioso Ugo Amaldi.
Lo scopo fondamentale del libro, pubblicato all'interno della collana divulgativa "Chiavi di Lettura" edita da Zanichelli, sembra essere chiaro sin dalla sintesi presentata a fondo testo:
"Nell'estate 2012 l'annuncio della scoperta del bosone di Higgs a fatto conoscere a tutti il CERN di Ginevra e il suo anello sotterraneo LHC [...].
Ma perchè i fisici costruiscono acceleratori di particelle sempre più potenti? Che cosa vogliono scoprire?
E quegli acceleratori servono soltanto a produrre conoscenza, o hanno anche qualche applicazione nella vita quotidiana? [...] Un'avventura affascinante che ha anche straordinarie ricadute: da un lato permette di esplorare i primi istanti di vita dell'Universo, dall'altro produce apparecchi capaci di diagnosticare le malattie e perfino di curare il cancro."
Si delinea, pertanto, un percorso fatto di scoperte "trasversalmente" utili per l'umanità intera: dall'Universo fino ad arrivare a tutto ciò che di infinitamente piccolo ci circonda, da malattie oggi non diagnosticabili alla possibilità di gettare luci su tutto ciò che, ad oggi, rimane inalterato in tutto quello che è infinitamente grande.
Un altro suggerimento su come, fortunatamente, leggere equivalga al tempo stesso ad aumentare conoscenza e consapevolezza sul ruolo che l'umanità può rivestire in un mondo "alla svolta" come quello attuale. 


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