Sempre uguale

Creato il 03 novembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su novembre 3, 2011

da qui

Eccomi, le parole che ho da dirti
sono sempre le stesse, anche se vanno
in ogni direzione, per trovare
il filo di aquilone che le porta
dalla spiaggia bagnata dalla schiuma
in un angolo di cielo dove tu
diventi nuvola, crinale rosso
del tramonto che prende il primo treno
parcheggiato nella nebbia, dove due
si tengono per mano,
dove i piedi camminano da soli
verso un posto che non c’è,
perché è bello pensare che il bacio
non ha casa, ma vive di espedienti;
ora è un cuore spezzato che va in cerca
di un foglio letto tanto tempo fa:
che cosa c’era scritto?
Quante volte hai cercato nei suoi occhi
la risposta che ha l’odore del salotto
buono, dove giocavi ai soldatini;
non sapevi che stavi combattendo
con te stesso, seduto sull’abisso
dell’assenza di lei, della parola
che ancora ti ripeto, sempre uguale,
ancora appesa a un filo di aquilone,
nell’angolo di cielo in cui il tramonto
è un bambino che sogna d’incontrarti,
se gioca ai soldatini nel salone.


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