Il senatore Vincenzo Vita, informato sulla circolare Nastasi dai professionisti del teatro di Trieste, ha fatto un splendida interrogazione
Qualcuno ancora pensa a noi…
A risposta scritta
Al Ministro per i beni e le attività culturali
Premesso che:
al comma 1 dell’articolo 3 della L. 100/2010 “Disposizioni in materia di personale dipendente dalle fondazioni lirico-sinfoniche ” prevede che “Il personale dipendente delle fondazioni lirico-sinfoniche, previa autorizzazione del sovrintendente, può svolgere attività di lavoro autonomo per prestazioni di alto valore artistico e professionale, nei limiti, definiti anche in termini di impegno orario percentuale in relazione a quello dovuto per il rapporto di lavoro con la fondazione di appartenenza, e con le modalità previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro…”;
in data 19 gennaio 2012 con lettera indirizzata ai Presidenti dei Collegi dei revisori dei conti c/o Fondazioni Lirico Sinfoniche il direttore generale Nastasi prevede l’applicazione coercitiva del comma 1 del suddetto articolo;
la norma – secondo l’interpretazione fornita dal direttore Nastasi – “riafferma il rapporto di esclusività della prescrizione lavorativa fondamentale ed esclude pertanto anche le prestazioni gratuitamente rese anche al di fuori del servizio” .
Si chiede di conoscere dal Ministro competente quali i motivi per cui sia stata inviata una lettera alle Fondazioni che si basa su un’interpretazione assai forzata (e discutibile)di una norma.
Si chiede di sapere quali i motivi per cui è fatto divieto ad un lavoratore dello spettacolo, ad un’artista di poter svolgere un’attività a livello personale e di beneficenza, a danno della libertà umana e professionale.
VITA, RUSCONI, CERUTI, Vittoria FRANCO, Maria Pia GARAVAGLIA, MARCUCCI, PROCACCI, SOLIANI