Sennentuntschi – Roxane Mesquida è una strega?

Creato il 06 ottobre 2011 da Soloparolesparse

Una leggenda della Svizzera tedesca parla di Sennentuntschi.
Tre pastori si costruiscono una donna di pezza per compagnia e questa prende vita.
Cucina, lava e asseconda le voglie sessuali dei tre uomini… poi li uccide.

Partendo da questa leggenda Michael Steiner realizza uno splendido thriller a tinte vagamente horror con sapienza e ottima costruzione della sceneggiatura.

In un paesino compare una splendida ragazza, mezza nuda e incapace di parlare.
Il giorno prima è stato trovato impiccato il sacrestano e collegare i due eventi è immediato.
Solo il poliziotto locale è convinto che la ragazza non sia una strega e prova a risalire alla sua identità.

Nel frattempo scopriamo che la ragazza è passata anche dalla casa sperduta in mezzo ai monti di tre pastori che fanno vita isolatissima.
Le due storie ci vengono raccontate contemporaneamente e ci portano pian piano alla soluzione che viaggia continuamente sul filo tra la magia, la leggenda e la cronaca spiccia.

Il film è ottimamente costruito. Questo spostare continuamente la storia avanti e indietro non disturba ma la rende più intrigante. Anche perchè fino alla fine non è davvero chiaro se la cronologia sia continua oppure no.
La musica extradiegetica accompagna l’intera pellicola e da una bella mano a tenere alta la tensione e a farci rimanere attaccati alla vicenda.

Belle anche alcune soluzioni di regia, con accelerazioni improvvise e inquadrature che sfruttano la splendida ambientazione montana.

Ma sono forse i particolari a dare qualità a questo Sennentuntschi.
La baracca di Erwin, l’inquietante personaggio del prete, la dispensa dove è conservato l’assenzio.
E poi le statuette che avvicinerei per effetto agli aspetti più propriamente orrorifici della faccenda, dai cadeveri delle capre scuoiate a quelli delle vittime trattati in maniera altrettanto cruda.

Brava Roxane Mesquida, splendida fisicamente ed efficace in una interpretazione certo non facile.
E fanno il loro anche Joel Basman, Carlos Leal, Andrea Zogg e naturalmente Nicholas Ofczarek.

Alla fine se ne esce con un’idea molto precisa di quanto è accaduto, non rimangono dubbi.
Rimane però il gusto di un thriller davvero ottimo che speriamo di avere modo di vedere in sala anche al di qua delle Alpi.

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