A riferirlo nei giorni scorsi sono stati diversi siti d’informazione calabresi e siciliani, ma la notizia non ha ancora trovato conferma, sarà mia cura nei prossimi giorni verificarne l'attendibilità. Personalmente ritengo improbabile che un tunnel sotterraneo possa congiungere le due estremità in quanto la profondità del mare in quella zona supera i 500 metri, tuttavia ho deciso di divulgare l'informazione.
Un vero e proprio tunnel sotterraneo riconducibile al periodo romano è stato scoperto nello Stretto di Messina, da un gruppo di operai che stavano effettuando una serie di carotaggi sul tratto autostradale che collega Villa San Giovanni a Scilla. Secondo i primi rilievi fatti da un team di archeologi e geologi incaricati dalla Soprintendenza il tunnel, profondo tra gli 80 metri e i 200 metri e lungo più di tre chilometri, dovrebbe collegare le due sponde dello Stretto. L'entrata si trova sotto la Torre Cavalloe l'uscita nelle vicinanze del Pilone a Messina.
Il ponte sullo Stretto che tanto ha diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, avrebbe quindi un autorevole antenato: un tunnel sotterraneo che passerebbe proprio nel bel mezzo dello Stretto di Messina. Il sottopassaggio segreto risalirebbe al periodo delle guerre puniche e sarebbe stato scoperto alcuni giorni fa dagli operai impegnati nei lavori di consolidamento autostradale della Salerno-Reggio Calabria, precisamente all’altezza di Villa San Giovanni.
Il tunnel sarebbe un vero e proprio passaggio di collegamento fra la terraferma e l’isola del Mediterraneo, i cui “imbocchi” sarebbero situati a Torre Cavallo (Calabria) e al Pilone (Sicilia). La larghezza del tunnel sarebbe particolarmente limitata, perché non supererebbe i 175 cm, con la conseguenza che al suo interno – riferiscono le fonti giornalistiche – può entrare soltanto una persona per volta.
Il lungo corridoio sarebbe intervallato da camere più ampie, in cui si trovano anche sedili in pietra e secondo gli archeologi citati nell’articolo, sarebbe servito per far passare le truppe romane. La Sicilia fu, infatti, teatro di sanguinose battaglie per la supremazia nel Mediterraneo che si combatterono nell’ambito delle guerre romano-puniche, fra il 264 e il 241 a.C e che videro contrapposti gli eserciti di Roma e di Cartagine.
La stampa riporta poi la notizia secondo cui non sarebbe il solo presente in Sicilia. Nell’Isola, infatti, ci sarebbero molti sottopassaggi simili a quello scoperto, alcuni dei quali sarebbero collegati a questo da una rete di cunicoli. Un tunnel di collegamento sarebbe stato rilevato, ad esempio, a Ganzirri, nel Messinese.
Dai primi rilevamenti al carbonio si può dire con certezza che è stato costruito nel periodo delle guerre puniche (264 - 241 a.C.) e probabilmente sarà servito anche come riparo dai fenomeni naturali e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Secondo gli esperti, questa rete di tunnel si estende in tutta la Sicilia, da Messina fino a Sciacca.
L’archeologo Marco Manti spiega, parlando al Daily Man, che “Solo a Villa San Giovanni abbiamo trovato 700 metri di questa rete di tunnel sotterranei. A Ganzirri ne abbiamo trovati altri 350 metri.. Si tratta di cavità ampie solo 170 centimetri, appena sufficienti a permettere il passaggio di una persona. I tunnel sono intervallati da piccole camere di stoccaggio e posti a sedere”.
Dopo la messa in sicurezza del tunnel, a giorni sarà organizzata una spedizione di speleologi che da Torre Cavallo arriverà fino a Ganzirri