Ideata dagli ex fratelli (ora fratello e sorella) Wachowski, la serie gira intorno a un gruppo di otto persone, una “cerchia” come ci viene spiegato, di Senseate: persone dotate di un particolare dono empatico. Gli 8 protagonisti provengono da luoghi e culture differenti, ognuno di loro è dotato di una sua particolare esperienza e capacità, che durante la storia risulterà utile agli altri. Will, vero protagonista della serie, è un poliziotto di Chicago. Riley, è una dj islandese che vive a Londra. Nomi, è un’attivista LGBT transessuale ed ex haker di San Francisco. Sun è una manager di Seul ed esperta nelle arti marziali. Capheus, è un autista di matatu a Nairobi. Lito, è un attore di Città del Messico che ha una relazione omosessuale segreta con Hernando. Kala, è una chimica farmaceutica di Mumbai. Wolfgang, infine, è uno scassinatore e criminale di Berlino.
All’inizio della serie vediamo Angelica (Daryl Hannah) “generare” il gruppo di sense8. Con lei ci sono – in forma non fisica – Jonas, che cercherà di aiutare la nuova cerchia, e Whispers, il villain della serie che sta cercando di eliminare i sense8.
Per poter capire a fondo la serie, però, credo sia necessario spiegare a fondo (per chi non l’avesse capito) come funzionano e quali sono le regole dei poteri dei Sense8. Una cerchia di Senseate è sempre costituita da 8 soggetti sparsi per il mondo. I Senseate hanno questo potere in maniera innata e già da piccoli possono esercitarlo con altri Senseate. Per “contattare” un altro Sensate – non facente parte della propria cerchia – si deve prima guardarlo negli occhi fisicamente. Una cerchia va attivata/generata da un altro Senseate di una cerchia differente. Gli appartenenti alla cerchia possono contattarsi anche se non si sono mai conosciuti in modo visivo. E’ possibile “far visita” a un senseate (andare con il pensiero dove si trova lui e vedere quello che vede lui) o “chiamare” un senseate nel luogo dove ci si trova. Un senseate può prendere “possesso” del corpo di un altro senseate solo se questo è d’accordo.
Colpisce, inoltre, la grande somiglianza con la serie tv Heroes e il suo concept di partenza: “una serie di individui sparsi per il mondo, scoprono di avere dei super-poteri e iniziano a cercarsi”. Chi non ha colto la somiglianza, forse, non ha mai visto Heroes.
Cosa aspettarsi dalla seconda stagione di Sense8? Beh, magari una storia condivisa, che non abbia più a che fare con i problemi personali dei singoli protagonisti, ma che coinvolga il gruppo in un’unica grande lotta contro Whispers e la sua organizzazione.