Esempio di protezione con barrierine a stilo da esterno
Avrei la necessità di proteggere peritralmente una veranda, in alluminio anodizzato con finestre scorrevoli (in vetro-camera), che chiude sui tre lati un balcone coperto (di circa 2m x 4m).
Visto il poco spazio disponibile all’esterno della veranda per disporre i sensori, sono molto indeciso se ricorrere a tre barriere IR multifascio, una per ciascuna superficie esterna, o a tre sensori a tenda IR+MW.
Nel primo caso, soprattutto per motivi estetici, dovrei fissare le aste direttamente alla struttura in alluminio, facendo così scorrere i fasci IR radenti alle vetrate.
Nel secondo caso, dovrei posizionare i sensori a pochi centimetri dalla veranda, con i fasci che inevitabilmente colpirebbero, anche se in maniera radente, le vetrate.
Vorrei un consiglio in merito a quale protezione consiglierebbe nel mio caso.
Grazie
- Massimo
Buongiorno Massimo
Da un punto di vista strettamente estetico, i sensori a tenda, fissati sulla parte alta della struttura della veranda, sono una soluzione migliore; tuttavia, da un punto di vista della sicurezza le barriere mi sembrano piu’ adatte ed affidabili per questo tipo di impianto.
Se le finestre scorrono internamente rispetto alla struttura perimetrale, le barrierine a stilo si mimetizzano (si fa per dire…) nella struttura medesima limitando l’impatto estetico alla differenza di colore. Certamente, come lei ha detto, bisogna verificare, trattandosi di infrarosso attivo, che i supporti delle scorrevoli, piu’ che i vetri, non interrompano i fasci – ma questa e’ una verifica funzionale che puo’ fare solo otticamente sul campo.
Nel caso del doppia tecnologia a tenda il problema non si pone in quanto l’infrarosso non attraversa il vetro e quindi (sia all’esterno che all’interno) non ci sono contro-indicazioni. In ogni caso, non vedo particolari differenze da un punto di vista strettamente prestazionale e le due soluzioni, al netto delle valutazioni estetiche e di installazione che abbiamo visto, si equivalgono.