La lunga notte di Silvio:
la paura:
“Vogliono eliminarmi. Sono vent’anni che ci provano, e non si faranno sfuggire questa occasione. Per loro è un’occasione storica”. Alla requisitoria, il brivido. È nelle parole del procuratore generale Mura che Silvio Berlusconi vede una condanna già scritta
la logica dice condanna:
È un segnale sinistro, la requisitoria. Perché è lì che ci si sarebbe aspettato un “appiglio”. Ecco che invece il Cavaliere sente che la sentenza è già scritta. Di condanna. La verità è che sul piano del diritto tutto porta a vedere nero.
l’ultima speranza:
“Se la Corte decide di accogliere il motivo della pena, può rideterminarla la Corte stessa. Ovvero la Corte conferma la condanna, in modo da non sputtanare il lavoro della magistratura, ma abbassa la pena sotto i tre, così non scatta l’interdizione obbligatoria. Si potrà dire che giustizia è fatta perché Berlusconi è condannato, ma non viene messa la dinamite”.
Domani (o giovedì) sapremo come è andata…
[Fonte HP]