LUNGA vita a blog e blogger. Dopo decenni di incertezza sulla natura dei "diari della rete", la Cassazione ha sciolto ogni dubbio: i blog non sono testate giornalistiche e non devono essere registrati in tribunale. Di conseguenza non possono essere chiusi perché colpevoli del reato di stampa clandestina previsto dalla legge 47 dell'8 febbraio 1948, meglio conosciuta come legge sulla stampa. La terza Sezione della Corte - presieduta da Saverio Felice Mannino, con la relazione del magistrato Santi Gazzara e la presenza del sostituto procuratore generale Policastro - si è pronunciata sul caso del giornalista e blogger siciliano Carlo Ruta, giudicato colpevole di stampa clandestina in primo e secondo grado.
blog e altre forme di espressione su internet, si mobilitano in supporto al giornalista e sessanta storici italiani firmano un lettera di solidarietà.
Ieri la sentenza che finalmente permette ai blogger di tirare un sospriro di sollievo. Ma la rete non parla di guerra vinta. "Il quadro normativo - scrive l'avvocato Guido Scorza sul suo blog 1 - interpretato ed applicato dai Giudici di Modica e da quelli di Catania è, ancora, quello, ambiguo e confuso, sulla cui base questi ultimi sono pervenuti alle conclusioni ora travolte dalle decisione della Cassazione". Esistono altri casi che non sono andati a buon fine come quello di Ruti e per cui il popolo del web chiede al Parlamento di cambiare la normativa per una maggiore tutela della libertà di espressione online. tratto da repubblica.it
(11 maggio 2012)