Senti, volevo solo assicurarti che non sarò mai uno di quegli uomini da “inizio ad aspettarvi in macchina”. Quelli che scendono in strada e si mettono a scaldare l’auto come esistessero ancora motori che devono essere scaldati, mentre moglie e figli finiscono di prepararsi. Quelli che si mettono davanti al cancello sulla via, seduti al posto del guidatore con le quattro frecce, vestiti con giacconi invernali sintetici e con le spalle cadenti. Che si mettono a osservare il fumo che esce dalla bocca per il freddo allo stesso modo in cui lo facevano da bambini e azionano il ventilatore per non appannare i vetri, guardano nello specchietto se sono di intralcio al traffico anche se al sabato mattina non c’è nessuno in strada. Poi se il resto della famiglia tarda un po’ perché c’è la bambina che non si è pettinata, il gatto che è rimasto chiuso nell’armadio, la spazzatura che è fuori sul balcone e occorre differenziare i resti della colazione, gli uomini da “inizio ad aspettarvi in macchina” pensano che forse sarebbe stato meglio uscire di casa tutti insieme, ma allora sarebbe stato necessario darsi ancora un po’ da fare e con il giaccone invernale sintetico addosso in casa fa caldo. Infatti gli uomini da “inizio ad aspettarvi in macchina” sono l’involuzione di quelli che se ne stanno già vestiti con la mano sulla maniglia della porta di ingresso, mentre moglie e figli non sono ancora pronti. Chi si deve ancora truccare, chi ne approfitta per fare la pipì, chi ha deciso di cambiarsi le scarpe perché non stanno bene con il montgomery. Ed è per questo che gli uomini da “inizio ad aspettarvi in macchina” pensano di essere più utili portandosi avanti, preparando tutto quello che un volta fuori dall’appartamento servirà per partire, indipendentemente dalla destinazione. Ma quella dell’”inizio ad aspettarvi in macchina” poi assume un diverso significato, quello di auto-giustificarsi mansioni lontane dagli altri solo per evitare la conversazione e poter immergersi nei propri pensieri ed è poi la prima cosa su cui uno riflette in macchina, con il motore acceso e le quattro frecce, fermo ad aspettare che qualcuno scenda. Ecco, ti assicuro che non sarò mai uno di quegli uomini da “inizio ad aspettarvi in macchina”. Intanto perché non indosso giacconi invernali sintetici e con le spalle cadenti. E poi ci pensavo proprio ieri mattina mentre ti aspettavo in macchina, ero sceso per far prima ma poi alla fine siamo arrivati in ritardo come se ci fossimo mossi tutti insieme. Io volevo solo rendermi utile, ma poi, da solo al posto del guidatore e con le quattro frecce, ho pensato a quanto è sciocco sottrarti del tempo che si può passare insieme, anche a differenziare i resti della colazione o ad aspettarti sulla porta già pronto per uscire.
senti, non sarò mai uno di quegli uomini da “inizio ad aspettarvi in macchina”
Creato il 19 gennaio 2014 da Plus1gmtPotrebbero interessarti anche :