Pedofilia e omosessualità sono cose distinte. Raccontare, e in qualche modo dare per assodata, questa semplice verità è il più grande merito di questo film. Poiché se molti la accettano con naturalezza e altri con qualche riserva, molti ancora la rifiutano o non vogliono comprenderla.
Di recente ho riletto Il conformista di Alberto Moravia, dal quale Bernardo Bertolucci trasse un memorabile film. Nel prologo si racconta l’incontro del protagonista ragazzino, Marcello, con un uomo che lavora come autista di una ricca signora e che utilizza l’auto per andare ad adescare i giovinetti. L’uomo, Lino, è definito un pederasta, uno che ama i fanciulli.
Il film di Renato Giordano (tratto da una storia vera) narra di un bambino, Luigi, che vive in una famiglia socialmente emarginata della provincia campana. Il padre è in prigione e la madre, pur di racimolare qualche soldo, prostituisce il figlio a un vigile, Angelo, che fa l’addetto comunale presso l’istituto scolastico nel quale studia Luigi. Angelo è un uomo “normale”, insospettabile, sposato e con prole; sua moglie non sa chi abbia sposato o forse lo sa, ma fa finta di niente per quieto vivere o perché non ha idea di come affrontare un problema di questa portata. Il vigile diviene parte integrante della famiglia di Luigi, riuscendo addirittura a diventare il suo padrino; può entrare in casa in qualunque momento, e quindi abusare di lui quando e come gli pare, sotto gli occhi e con il consenso della madre.
D’altra parte non si può crescere se non si riesce a comprendere e perdonare coloro che ci hanno feriti, più o meno gravemente, più o meno consapevolmente; anni dopo, Luigi intraprende questo faticoso percorso grazie all’aiuto di una coppia di uomini che lo accoglie e lo protegge, come si accoglie e si protegge un figlio.
La sceneggiatura, soprattutto nella seconda parte, soffre forse di un certo didascalismo e di alcune lungaggini. Ma il film ha il pregio di raccontare una realtà nella quale il “diverso” è l’unica fonte di calore umano e il “normale” non è che una conveniente menzogna.
Trailer di “Senza amore”
Il film uscirà al cinema Intrastevere di Roma venerdì prossimo, 11 dicembre, per poi essere proiettato a Bari, Salerno, Catania e in altre città. Per maggiori informazioni potete visitare il sito senzaamore.it. Vedi anche articoli su Megamodo, Il Sannio Quotidiano e la scheda su Corriere.it.
Nel cast diversi esordienti e alcuni ottimi attori, come Lidia Vitale (la madre) e Francesco De Vito (il vigile). C’è anche un “cameo” del grande Giacomo Furia. Una curiosità: Renato Giordano ha un omonimo, a sua volta nel mondo dello spettacolo.