Senza capo né coda…

Da Strawberry @SabyFrag

Questo post sarà un po’ senza capo né coda. Lontana da rubriche e post settimanali, vorrei lasciar fluire i miei pensieri liberamente.

Il 2013 è cominciato con molte domande. Ho tante cose su cui riflettere, tante cose da capire, tante risposte da dare. Ma al momento non ne sono in grado…

Continuo a riflettere su chi sono. Il mio compagno di banco (quanto mi fa ridere dire una cosa del genere alla mia veneranda età) mi dice che sono contraddittoria e a me sembra averci indovinato. Ho stati d’animo alterni e atteggiamenti contrastanti. Sono tenera e acida, dolce e aggressiva, simpatica e cinica, divertente e sarcastica. Vivo di sogni ma so già che non si realizzeranno, guardo la vita con ottimismo ma mi lascio abbattere da visioni funeste, confido nella mia intelligenza ma a volte accarezzo la beata superficialità e ignoranza.

Nei rapporti con gli altri la contraddizione si proietta nei miei comportamenti. Se amo qualcuno, lo tratto male. Se sono troppo gentile, mi stai sul cazzo. Se i miei sentimenti sono in conflitto sono capace di mandarti a quel paese cento volte e poi abbracciarti o raggomitolarmi addosso. Do poche possibilità alla gente di capire le mille sfaccettature del mio essere, ma poi mi lamento se quella stessa gente travisa, o peggio ancora, non comprende le mie parole. Faccio tanto la spavalda e la sfrontata, ma temo cosa si possa pensare di me. Tuttavia sono sempre onesta e dico quello penso, ma mi piacciono l’intrigo e le cose non dette. D’altronde chi dice tutto ciò che pensa a tutti? So essere una persona discreta, ma mi faccio sfuggire affermazioni scomode. Sembro sicura di me, ma in realtà tremo ogni volta che qualcuno mi chiede qualcosa sulla mia vita, mi fa un complimento o mi guarda con apprezzamento. Amo sembrare una ragazzina, ma ci sono giorni in cui mi sento più vecchia degli anni che ho.

Rifletto sulle relazioni. Sognavo un amore alla Jane Eyre, ma a volte simpatizzo per Madame Bovary. Ho una relazione lunga e duratura che mi riempie la vita, ma non mi fa piacere sempre parlarne e non mi va che sia un limite che porti gli altri a classificarmi con un “vabeh, te sei praticamente sposata”. Mi piace che ci sia qualcosa di così insolito nella mia storia con amorcito, ma non voglio gli sguardi della gente sgranati all’idea che duri da 10 anni, né che mi facciano sguardi dubbiosi del tipo “non è possibile stare insieme a una persona per così tanti anni e dire di essere felice”. Sono felice, ma sento che potrei esserlo di più. Credo nell’amore, ma non penso sia una cosa semplice.

Penso alle mie aspirazioni. Sono sicura delle mie capacità, ma vacillo nell’esporle. Vorrei eccellere, ma odio i primi della classe. Mi impegno, ma sono anche pigra. Credo nelle opportunità, ma mi considero sfigata. So che esiste una strada, ma vedo tanti bivi.

E poi penso a te e spero che tu legga finalmente le mie parole e comprenda davvero il messaggio, ma allo stesso tempo spero che al nostro incontro tu faccia finta di niente, di non aver letto tutto ciò che si poteva leggere di me, ne potrei morire. Dammi attenzione, ma ignorami. Odiami, ma amami.