“Senza di te” di Teresa di Gaetano

Da Vivianap @vpicchiarelli

Nina è una giornalista, vive in un appartamento tutto suo ed è circondata da amici che le vogliono bene; tutto questo, però, non basta più da quando Pietro è andato via. Adesso, Nina è una donna sospesa: colei che attraversa la città con le sue gambe, che scrive articoli con le sue mani, non è altro che l’ombra della donna che è stata. Persino i suoi migliori amici, Leo ed Elena, sembrano non capire la profondità del dolore che l’attanaglia e Nina, perseguitata dal ricordo di Pietro come da uno spettro, non può che sentirsi terribilmente sola. Sola, mentre affronta il dedalo di strade cittadine, mentre viene assorbita dal caotico paesaggio urbano, sfondo rumoroso e costante della vita dei protagonisti. La solitudine, però, dovrà combattere con la forza che Nina ha ancora dentro di sé, celata dietro la paura di ricominciare ad amare.
Un romanzo intenso sull’abbandono, sul vuoto creato dall’assenza – tutte le assenze, quelle di coloro che ci hanno lasciato così come quelle di chi c’è ancora, ma non riesce a comprenderci. Una storia indimenticabile che è danza d’opposti: il dolore e la speranza, la solitudine e il calore dell’amicizia, la morte interiore e la rinascita della fenice dalle sue stesse ceneri.

Quello della di Gaetano può esere definito, a mio avviso, una sorta di elogio della banalità del quotidiano sentimentale. Nulla di sconvolgente in questa storia, nessuno struggimento e nessun amore impossibile. Semplicemente un uomo che lascia una donna. Però, è proprio questa semplicità apparente a rendere quasi claustrofobico il senso di voragine che inghiotte la protagonista.  Si racconta, quindi, l’abbandono, il senso di vuoto, la resa di fronte all’inesorabile fine del rapporto, e tutto questo nonostante Nina possa contare su una vita soddisfacente, densa di opportunità lavorative e di riconoscimenti e su degli amici, Leo in particolare, che cercano di starle vicino. Il finale è aperto, c’è speranza, sicuramente, come sempre, e la speranza è quella di tornare ad amare, magari scoprendo che l’amore può nascondersi anche molto vicino, bisogna saperlo guardare con occhi diversi.


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