Regia: Michele AlhaiqueOrigine: ItaliaAnno: 2014Durata: 95'Attori protagonisti: Piefrancesco Favino, Greta Scarano, Claudio Gioè, Ninetto Davoli
"Senza Nessuna Pietà" è l' esordio alla regia del romano Michele Alhaique che abbandonati i panni di attore e con alle spalle qualche esperienza nei cortometraggi, decide di mettersi dietro la macchina da presa per cimentarsi nella sua prima opera cinematografica. In questa avventura si avvale della collaborazione di un caro amico, nonché di uno degli attori di punta del panorama italiano odierno che risponde al nome di Pierfrancesco Favino, il quale aderendo al progetto decide di entrare nella doppia veste di protagonista e produttore.
Il plot è di quelli tipici: Mimmo (Pierfrancesco Favino) è un muratore alle dipendenze dello Zio (Ninetto Davoli), quest'ultimo oltre all'impresa edilizia raccimola denaro elargendo soldi a strozzo e usando Mimmo e il "Roscio" (Claudio Gioé) come esattori. A stravolgere questa routine è l'arrivo di una sexy Greta Scarano nei panni di Tanya, prostituta arrivata a Roma e alla quale Mimmo dovrà fare da tassista per un giorno, per poi portarla ad un incontro con Manuel (Adriano Giannini), cugino violento di Mimmo nonché figlio dello Zio. Il resto del racconto non è difficile da immaginare.
Chiaro è che l'impianto narrativo non propone novità al genere, tutt'altro la storia si basa su elementi classici del noir ma questo non è necessariamente un difetto, anzi è una costante nel mondo cinematografico quella di recuperare elementi classici nel genere per poi plasmarli in qualcosa che almeno nelle intenzioni possa essere personale, a dimostrazione di questo basta pensare a titoli recenti come "Salvo" (Piazza e Grassadonia) e "Bittersweet Life" (Kim Ji-Woon) che hanno alla base un plot grosso modo identico a quello appena descritto.Va detto che il ritmo dell'opera è piuttosto blando nel suo svolgimento, non che ci si ritrovi mai ad essere in preda alla noia ma nella sua commistione di crime e melò, più volte troviamo che il dosaggio dei generi vada a toccare le corde di quest'ultimo a sfavore del primo, il che non è da considerarsi necessariamente un errore ma avendo tali elementi a disposizione sarebbe stato saggio sfruttare qualche componente d'azione che potesse fornire maggiore andamento al tutto. Impossibile parlare di "Senza Nessuna Pietà" senza menzionare una fotografia che fa un uso della scala cromatica veramente strabiliante, evidenziando sfumature e facendo un lavoro certosino su tutto quello che riguarda l'uso del colore, lavoro ad opera di un Ivan Casalgrandi che lascia trasparire le sue evidenti abilità in merito. Ottimo anche l'operato svolto su musica e suono che adornano con la giusta grazia lo scorrere delle immagini.
Gianluchino Godhard