J.H. Füssli, "Le tre streghe" (1783)
Tra gli amici della morte,
carrozzelle linde e puzza di stazione,
c’è chi si fuma la Fontana di Trevi
caduta dalla tasca di qualche sbadata turista
sudata e formosa
chi si domanda: “Dov’è finita la mia Sambuca?” -
ma lo chiede in uno strano ucraino magico
che fa apparire immediatamente
dei sostituti in Tetra Pak
e curiosamente ci sono sacchi neri
e mani che sbucano piene di pane
sfracellato
caduto dal centoventesimo piano del Grattacielo del Cibo -
“Può venirti la carie, piccolo vecchio pazzo”
“No Dmitri, non preoccuparti,
SANNO quel che faccio” -
se ne escono fuori con questi dialoghi assurdi
e agitano in aria mani dai contorni violacei
che sembrano guanti da laboratorio psichedelico.