E comunque probabilmente abbiamo sospettato dovesse urlare allo scandalo perché in altri, meno eclatanti e più private vie, avrebbe dovuto soccombere alla forza del potere. Sarebbe stata zittita, liquidata malamente o addirittura messa alla berlina con qualche ben studiato rovesciamento di frittata.
Ha portato in piazza i panni perchè magari non c’era miglior difesa dell’attacco, ecco.
Da quando è stata scoperchiata, di bunga bunga a bollire in pentola ne è uscito parecchio in effetti. E questo le ha reso in qualche modo l’onore della verità. Continueremo a non sapere se ha sopportato, per amore, convenienza o speranza, oppure se si è ribellata appena ha visto ferita la dignità sua e della famiglia. E non sapremo forse mai se è stata mossa davvero da una sorta di responsabilità sociale. Però non possiamo negare che pure scettici e detrattori abbiano dovuto fare i conti con tutto quello che le cronache poi hanno rivelato.
Con ciò immagino sia rimasto tutto il disagio, profondo, di Veronica sposa e madre e dei loro figli. Perché la vicenda, comunque la si voglia vivere a livello politico e collettivo, ha un piano umano decisamente intenso e inquietante.
Neanche il machismo o un modernissimo pensiero di morale alleggerita fanno convivere facilmente con la storia di un uomo, di un padre, di un nonno avvezzo al piacere allargato e molto disinibito. Accidenti, ci sono di mezzo la decenza, il rispetto, il buon gusto, i sentimenti, i doveri e molto altro!
D’altra parte penso anche a lui, a Silvio Berlusconi. Non al Premier ma all’uomo. Perché non riesco a credere abbia l’affetto dei servitori e delle giovani e avvenenti arriviste o illuse o libertine. Perché non riesco a credere non abbia, se non rimorsi, rimpianti per non aver goduto abbastanza di quella straordinaria emozione che è il festino familiare…
Non so se l’ebbrezza di certe altezze può sconvolgere tutte le dimensioni emotive e culturali ma so che la paura di cadere non dovrebbe abbandonarci mai: è una regola di saggezza e di umiltà alla quale non bisognerebbe trasgredire.
Adesso forse è troppo tardi. Il leone deve ruggire fino all’ultimo respiro, non può trasformarsi in un micione: la giungla intera consumerebbe l’amara vendetta.
Eppure…mi piacerebbe sapere quale pagina avrebbe scritto Berlusconi senza la beffa del tranello più antico del mondo…
5 luglio 2011
Autore: Irene Spagnuolo