Venerdì sera sono stata a sentire Cristina D'Avena.
Lo so che siete invidiosi. Quasi quasi sono invidiosa anch'io di me stessa.
Comunque, non era sola sul palco. Con lei c'era quella banda di matti che risponde al nome di Gem Boy. Ed è stato il delirio.
L'età media era sui 28/30, ma c'erano anche bambini con i genitori, rimasti in fondo seduti sugli spalti. Io no. Io sono andata sotto al palco, l'unico posto possibile per me.
Alle 21.30 sono saliti sul palco i Gem Boy, sembravano scazzati, la peggiore entrata della storia dei concerti. "Andiamo bene" ci siamo detti.
Poi è arrivata lei, e io ho avuto di nuovo cinque anni.
Era vestita abbastanza male per i miei gusti. Pantaloni neri col cavallo basso (alla turca?) e corpetto corto con le stecche che stava per esplodere. Ha un didietro decisamente importante, io al suo posto mi sarei messa qualcos'altro, ecco. Ma è comunque una bellissima donna, non c'è niente da fare. Ha... cooosa, 48 anni?? No, wikipedia mi inganna. Cristina D'Avena non ha età.
In ogni caso, ha iniziato a cantare e addio. David gnomo, David amico mio, e io ero già quasi afona.
L'accoppiata con i Gem Boy mi lasciava un po' perplessa, non sapevo cosa aspettarmi. Per chi non li conoscesse, sono un gruppo di rock demenziale che di solito è molto volgare. E con molto, intendo molto. Pensavo che sarebbero stati un po' tristi senza le loro solite uscite. Invece, chi ha avuto l'idea di questo tour è stato un genio. Cristina ci va giù di cattiveria con i grandi classici del suo repertorio, loro ci hanno fatto spanciare dal ridere prima, durante e dopo le canzoni. E ci hanno buttato lì anche un Orgia Cartoon che non mi sarei aspettata. Vorrei capire i bambini presenti come l'hanno presa. Io benissimo.
E insomma, si è cantato. Si è cantato tantissimo. Lei, noi, Carletto.
Io le sapevo tutte.
I grandi classici Memole, I Puffi, Ti voglio bene Denver, (quella zoccola di) Georgie, E' quasi magia Johnny, Pollon, Lucy May, Maple Town, Kiss me Licia, poi quelle un pelo più recenti Una spada per Lady Oscar, Che campioni Holly e Benji (e questa non l'ho mai accettata veramente, la vera sigla per me sarà sempre "Due sportivi, due ragazzi, per il calcio sono pazzi/son portiere e attaccante, Holly e Benji due speranze"), Piccoli problemi di cuore, Rossana, Sailor Moon. E altre mille. Mille sul serio.
Ma quando è partita una schitarrata e "Il mio nome è Jem, sono una cantante, bella e stravaganteee, ballo il rock and roooll" è venuto giù il palazzetto.
Per non parlare del trittico Magica Emi, Sandy dai mille colori, L'incantevole Creamy, così, una dietro l'altra. Pum pum pum. La mia voce era ormai solo un ricordo.
E poi la sigla del telefilm Licia dolce Licia (approfitterò per raccontarvi il mio shock quando, da bambina, ho scoperto che Licia e Cristina D'Avena erano la stessa persona), ma soprattutto Freeway dei Bee Hive. Una perla.
E mi sono anche ricordata della foca Sibert che avevo completamente rimosso.
Ad un certo punto Carletto (il cantante dei GB) l'ha sfidata. Basta fatine, animaletti carini, nanetti... cantaci la sigla di Ken il guerriero. E l'ha fatto. Fantastica.
Gran finale con o-o-o-oocchi di gaaatto! e io ero quasi in lacrime.
Però però però... non ha cantato Vola mio mini pony, e questa me la sono legata al dito. Non sono riuscita a comprare la sciarpa di Cristina. E, come ho detto su twitter, mi sarei dovuta portare via Fivelandia 4 per farmelo autografare.
In ogni caso io... io ora sono felice. Dopo aver sentito cantare Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo da Cristina D'Avena live, sotto al palco mentre urlavo come un'osessa, posso morire contenta.