Qualche giorno fa un'amica parlava di un certo film indipendente, poco noto soprattutto qui in Italia. Separati innamorati, versione italiana dell'originale Celeste and Jesse forever, uscito negli Usa nel 2012. Ancora non mi è chiaro se nelle nostre sale sia arrivato, oppure no...
Al di là di tutto, io arrivo a Separati innamorati per caso, e giusto oggi, a distanza di un anno dalla sua uscita. Diretto da un regista a me sconosciuto (perdonatemi) Lee Toland Krieger e scritto dalla stessa attrice protagonista che interpreta Celeste, Rashida Jones (quanto mi piace questa attrice?), il film si presenta a tutti gli effetti come la più tipica commedia sentimentale, forte però del suo essere indie. Accanto a Celeste questo ragazzo dai tratti e dai modi infantili, ex marito collocato nella dependance, Jesse/Andy Samberg. Fin dai titoli di testa, non so dire bene lungo quale filo, si ritorna a quei "500 giorni insieme" di Marc Webb, commedia romantica anche quella, certo più "perfetta" nel suo essere poi esordio alla regia.
L'aspetto curioso è che il mio primissimo pensiero sul film, basandomi solo ed esclusivamente sul titolo, è stato quello di un uomo e una donna, giovani e innamorati, ma costretti per chissà quale ragione a non poter vivere il loro amore. Dunque, separati e innamorati. Ci stava. Invece no...Celeste e Jesse erano sposati, innamorati davvero, mentre "oggi" sono solo due tizi separati che ancora si frequentano e si salutano con un "ti amo" finale. Strano, stranissimo il loro modo di vivere la separazione e tutto ciò che, nella realtà, dovrebbe conseguire alla rottura di un matrimonio. Piatti rotti, servizi di posate regalati dai parenti per quel matrimonio finito, urla e ripicche a non finire...questo più che altro uno si immagina. Con una carrellata di fotogrammi/diapositive della loro storia, Krieger ci porta subito a conoscere i due protagonisti. Li vediamo in auto, insieme e presi dalle loro abitudini, quelle che fanno esclamare all'invidia sana che abbiamo in corpo: mamma mia che bella coppia!!! In effetti non sappiamo ancora che Celeste e Jesse sono separati e che, quello che vediamo, altro non è che il loro amichevole e civile rapporto mantenuto nonostante tutto.
Questo modo di vivere la separazione, è piuttosto accentuato, e così come sarà difficile da gestire da parte dei migliori amici, non si esclude la possibilità che infastidisca anche molti spettatori. Forse qui viene fuori l'inesperienza e l'indipendenza più vera del film, ed è proprio qui che chi guarda si trova di fronte al fatidico bivio di valutazione: bello/fa schifo. Io ammetto di aver visto il film ed essermi esposta troppo "in là". Nel senso che guardavo Celeste e capivo ogni sua smorfia, ogni inadeguatezza a tutto ciò che le stava capitando. Non perché io abbia vissuto le sue stesse cose (per il momento solo il matrimonio). Però della sua storia capivo molto, quasi come se fosse una mia cara amica e quindi era impossibile restarle indifferente. E credetemi è davvero difficile guardare il film e non avere occhi che per lei. Celeste sapeva che il suo Jesse non sarebbe mai cambiato. Sapeva che di lavorare non aveva intenzione, e che non avrebbe retto a lungo l'eterna competizione con la donna che manda avanti tutta la baracca da sola. La cosa più giusta era separarsi, anche perché da uomini e donne liberi da contratti, sembra che venirsi incontro riesca meglio.
Separati innamorati non è un film perfetto, arriva fino alla fine senza mai nascondere le proprie debolezze. Ma se fosse anche questo a farci apprezzare davvero un film? A me capita spesso ed è capitato anche oggi. Questa commedia non fa ridere sul serio, se non quando dimentichiamo volutamente il dramma reale che le sta dietro. Un uomo e una donna che avrebbero potuto continuare a vivere il loro amore, se solo uno dei due avesse considerato la possibilità di scendere a un compromesso accettabile. Ma l'essere umano è troppo stupido per capirlo in tempo. Così, capita che nella vita si cerchi continuamente la ragione, mentre il tempo passa, le cose cambiano e la felicità sfugge...