Ieri, in un momento di relax, leggo questa lettera. Oltre che commuovermi, mi ha fatta incazzare. Non ci sono parole né commenti da fare. Solo tanto schifo da provare.
L'Aquila, 22 aprile 2011
"Oggi è di nuovo Venerdì Santo.Un Venerdì Santo di due anni fa ti abbiamo seppellito.Questa mattina attraverso le vie della nostra città (che come l'ha definita Maria Luisa Busi, sembra un cimitero) ho incontrato solo militari che custodiscono quello che resta e qualche operaio con il casco giallo in testa. La Pasqua di due anni fa aspettavo la tua Resurrezione.Ora cosa aspetto?Giustizia, che probabilmente, grazie alle nuove norme sui processi brevi, non ci sarà.Piccola mia, non sai quanto ci manchi. La notte continuo a svegliarmi alle 3.32. Mi chiedo che senso ha continuare a lottare, ma debbo farlo per te e per tutti quelli che quella notte ci hanno lasciato."
Fiorella, la mamma di una delle 309 vittime del terremoto dell'Aquila.