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Questo articolo lo trovate anche su InfoOggi.it http://www.infooggi.it/articolo/sequestrati-7-milioni-in-beni-ai-fratelli-sfraga-garanti-del-patto-tra-cosa-nostra-e-i-casalesi/29379/Trapani - Sarebbero stati loro i garanti del “patto dell'ortofrutta”[1], l'accordo tra gli uomini di Matteo Messina Denaro ed il clan campano dei Casalesi basato – anche – sul controllo dei mercati ortofrutticoli siciliani e quello di Fondi, uno dei pilastri del potere criminale italiano. Il loro nome, inoltre, compare nell'inchiesta legata alle estorsioni nella quale è coinvolto anche Gaetano Riina, fratello di Totò “'u curtu”.
Nei giorni scorsi, in esecuzione dell'ordinanza del Tribunale delle misure di prevenzione, la Direzione investigativa antimafia ha sequestrato in beni l'equivalente di 7 milioni di euro ai fratelli Antonio e Massimo Sfraga, originari di Petrosino, centro agricolo del trapanese.
Sarebbero stati loro, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ad aver preso il posto nella gerarchia economica dell'organizzazione criminale di Giuseppe Grioli, ex gestore dei punti vendita Despar nella parte occidentale della Sicilia condannato a 12 anni di carcere nel gennaio dello scorso anno[2].
Il Tribunale, oltre al sequestro dei beni, ha anche applicato la misura della sorveglianza speciale verso gli Sfraga, che per questo non potranno allontanarsi dal loro Comune di residenza per i prossimi quattro anni e due mesi. Tra i beni sequestrati cinque immobili adibiti a scopo abitativo situati tra Marsala e Mazara del Vallo; cinque appezzamenti di terreno di cui uno con annesso fabbricato rurale situati tra Marsala e Castelvetrano; le ditte omonime operanti nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli, con sede a Strasatti di Marsala, per le quali è stato sequestrato anche il patrimonio aziendale; quote societarie; conti depositati verso vari istituti di credito e sedici tra autocarri e autovetture.
L'importanza che i due avevano nell'organizzazione è emersa già con l'operazione della Procura distrettuale antimafia di Napoli denominata “Sud Pontino”[3], con la quale erano stati entrambi condannati – per poi patteggiare – a tre anni di reclusione con l'accusa di concorrenza con minaccia e violenza sia come referenti delle famiglie dei Riina e dei Provenzano che, in concorso con altri, come referenti del clan campano dei casalesi, che è bene ricordare essere affiliati ai siciliani fin dagli anni Ottanta, quando Antonio Bardellino – affiliato direttamente all'organizzazione – aveva stretto legami con la mafia dei Buscetta, dei Badalamenti e dei Bontade. Rapporti poi ripresi con i trapanesi di Messina Denaro.
I fratelli Sfraga, stando a quanto emerso dalle indagini, operavano attraverso l'imposizione della Paganese Trasporti s.n.c., nelle disponibilità dell'organizzazione, per il trasporto merci nei mercati ortofrutticoli siciliani di Catania e Gela nonché in quelli di Fondi, Aversa e Giugliano.
Note
[1] http://senorbabylon.blogspot.it/2012/02/cosa-nuova-il-patto-dellortofrutta.html;[2] Mafia, condannato Grigoli. Era il re dei supermercati, palermo.repubblica.it, 31 gennaio 2011;
[3] Operazione "Sud Pontino", 68 arresti di Antonio Turri, liberainformazione.org, 11 maggio 2010;