Serbia e Macedonia

Da Cuordicarciofo
Nastri di strada in mezzo al nulla.
Colline verdi senza tralicci ad ostacolare la vista.
Una città, Nîs, con strade strette e piene di traffico, palazzoni fitti come alveari, negozi fatiscenti assiepati gli uni vicini agli altri. Architetture dalle linee dure e spezzate. Ancora tanfi abbaini però. E verande aggettanti da cui la vista puó spaziare.
Abbiamo dormito fuori, in un paesello termale: Niska Banja.
Quattro case, poche persone che conoscevano qualche parola di inglese, ma in certi casi si riesce a fare conversazione lo stesso.
Le terme lì sono di tutti, corrono lungo la piazza e ci puoi fare il bagno quando vuoi. Non in costume però. Almeno stando al vecchietto vicino a noi.
La Macedonia l'abbiamo bevuta in un sorso solo con una capatina a Skopje per mangiare un panino.
Colline brulle e strade inesistenti. Però anche lì lo sguardo è corso libero, non sempre si ha di queste fortune.
E il resto è Grecia.
Alla prossima, qui la connessione è lusso sfrenato. Vi penso!