Serena Virginia King

Creato il 03 giugno 2015 da Wsf

“L’uomo senza viso non si scompose più di tanto davanti alla mia espressione di disgusto, restò attaccato a quel desiderio che gli illuminava gli occhi, l’eccitazione aveva prevalso sulla ragione, quella vittoria non era un bello spettacolo per me, che di ragione vivevo.” 

“La visione oscura” – Serena Virginia King 2015

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S: Grazie mille ☺

“Come e quando nasce il tuo percorso artistico come modella e scrittrice?”

Ho iniziato a nutrire interesse verso fotografia e letteratura sin dai tempi del liceo, forse anche prima. Il mio percorso “artistico” è stato sicuramente complesso e stravagante, inizialmente mi sono avvicinata alla fotografia per “scappare” da una realtà che non mi piaceva, e ho usato la scrittura per raccontarne alcuni elementi.

“Secondo Barthes la fotografia e la morte hanno un rapporto piuttosto stretto, in quanto la fotografia altro non è la rappresentazione del tempo. Essa però è paradossalmente viva in quanto animata dalla fissazione dell’attimo.” Che cos’é per te la fotografia e in cosa si differenzia sotto un profilo emozionale dalla scrittura?”

La fotografia può essere un modo per esprimersi, come la scrittura. Dal momento in cui si svolge un’attività e non lo si fa come hobby, spesso si creano determinati vincoli per cui si è meno liberi di scegliere ciò che si vuole. Rifiuto di posare per foto che non mi piacciono, però mentirei se dicessi che ogni set è perfettamente come desidero. Mi sento più libera come scrittrice che come modella, anche se questa attività mi sta dando molte soddisfazioni e grazie ad essa ho avuto la possibilità di conoscere persone stupende.

“Quanto c’é di te stessa e del tuo vissuto in ciò che scrivi?”

In alcuni racconti vi è molto di me, altri sono solo il frutto della mia fantasia, lascio che sia il lettore a decidere quali.

“Cosa apporta una modella all’occhio del fotografo?”

Ogni occhio vede quello che vuole vedere, ciò che percepiamo è una rielaborazione di ciò che avviene nella nostra testa. Io sono mille persone diverse, la mia essenza può essere quasi colta da alcuni, e totalmente ignorata da altri, e non solo in ambito fotografico.

“Quanta teatralità si nasconde dietro alla naturalezza di uno scatto?”

Essere naturali mentre si posa richiede impegno e preparazione, avere un buon rapporto con il proprio corpo ed essere consapevoli del lavoro che si svolge credo aiuti moltissimo.

 “Quando una foto diventa volgare?”

Quando sminuisce il valore della modella e la trasforma in un oggetto sessuale. Ci sono foto molto spinte che riescono a non essere volgari pur valorizzando più la sessualità della modella che il suo aspetto, però sono rarissime.

“Cosa ti piace e cosa no del mondo della fotografia?”

Mi piace molto avere a che fare con persone eccentriche: artisti, pittori, fotografi, scrittori, attori, amo chi riesce a raccontare attraverso l’arte, chi crea qualcosa che sia bello o interessante da ammirare. Inoltre adoro vedere posti nuovi e questo lavoro offre l’opportunità di viaggiare parecchio e confrontarsi con idee e modi di vivere nuovi. Non mi piacciono le leggende metropolitane che si raccontano sulle modelle e sui fotografi, in particolare non tollero la mancanza di rispetto che alcuni si permettono nei confronti delle donne solo perché “si mostrano”.

“Come vivi il passare del tempo?”

Il tempo passa a prescindere dal nostro volere, possiamo solo cercare di usare quello che abbiamo al meglio.

“Spesso si confonde l’erotismo con la pornografia, la sensualità con la sessualità. Qual è la linea di demarcazione che suddivide questi mondi?”

L’erotismo sottile e raffinato credo sia difficile da trovare in foto, per molti chiedere alle modelle di posare per foto di nudo erotico è un metodo come un altro per vedere in modo più chiaro le parti intime del soggetto. I servizi fotografici di genere pornografico invece mostrano atti sessuali espliciti sia singoli che di coppia, non credo sia un genere che mi appartiene però non giudico negativamente chi lo apprezza né chi decide di posare per esso. La sensualità a mio avviso è strettamente correlata allo stimolo dei sensi, al dare loro piacere, trasmettere emozioni anche di tipo erotico pur non condendosi fisicamente. La sessualità è qualcosa di più carnale, più corporeo, credo che riguardi il proprio modo di vivere l’erotismo, indica forse più un’azione che uno stimolo sensoriale.

“Lo svelare il proprio corpo è un insieme di esibizionismo, liberalizzazione personale e concettuale, ma, cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto “svelarti”?”

Credo che ogni donna in fondo sia un po’ esibizionista, alcune hanno la fortuna/capacità di poter valorizzare la propria immagine con stile, altre no.

Penso che ogni ragazza vorrebbe vedersi ritratta da ottimi fotografi, in location stupende e magari facendosi aiutare da ottimi truccatori e parrucchieri, il problema è che molte non potendolo fare si accontentano di metodi dubbi per esporre la propria fisicità, affidandosi certe volte a persone non competenti né serie. Può capitare di porsi in questo modo quindi non mi sento di giudicare nessuno, però bisognerebbe credere di più nei nostri sogni e lottare per avere davvero ciò che vogliamo, volendoci bene. Non sto suggerendo di collaborare solo con personaggi importanti, suggerisco invece di cercare in qualunque contesto professionalità e serietà. Ho lavorato con fotoamatori serissimi e preparati, ed è stata una bellissima esperienza.

Posare senza veli può anche essere gratificante, mi ha dato l’opportunità di accedere ad un mondo che non conoscevo, e di questo sono felice. Fra gli svantaggi sicuramente possiamo trovare i vari pregiudizi verso chi svolge una professione di questo tipo, inoltre solitamente siamo attratti da ciò che non possiamo avere, per cui chi si mette in mostra può apparire meno “preziosa” di una che magari si concede a tutti ma furbamente non lo fa sapere a nessuno. Per alcuni una donna può essere bella, intelligente, serissima, misteriosa, ma resterà sempre quella che “posa nuda”. Fortunatamente gli uomini intelligenti di solito non si fermano alle apparenze ma valutano la sostanza, non il fumo.

“Che cosa ti fa paura?”

Non poter aiutare le persone che amo, la stupidità e l’ignoranza, non intesa come mancanza di cultura, ma come pochezza nel ragionamento e nella profondità del pensiero.  Non credo di essere più intelligente degli altri, però mi sforzo però di valutare ogni situazione in modo obiettivo e di considerarne i vari aspetti.

“Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi futuri progetti?” 

Ho tantissime idee in testa, e presto ci saranno news interessanti. ☺

Grazie Serena

S: Grazie a te, un saluto a tutti i tuoi lettori!

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Christian Humouda