Sergio Brio, l’acciaio bianconero (by Giuseppe Giordano)

Creato il 20 ottobre 2013 da Simo785

Sergio Brio nasce il 19 agosto 1956 a Lecce.

Alto 1 metro e 92 e pesante 84 kg, è un generoso ed un umile, per natura e per estrazione sociale. 

Sergio Brio, quando arriva alla Juventus, deve raccogliere l’eredità di Francesco Morini, ma non si spaventa affatto e si ambienta subito, come se avesse sempre fatto parte della famiglia juventina.

Sergio è l’emblema della potenza, un gladiatore per antonomasia, che da molta più importanza all’efficacia, piuttosto che allo stile. Non soltanto in campo, ma anche nella vita: pochi hanno subito una serie così grande di infortuni, ai quali ha sempre risposto con una volontà notevole.

La Juventus lo preleva dal Lecce nell’ottobre 1974 e lo manda a “farsi le ossa” nella Pistoiese (1975/76 in C, 24 partite e 2 goal; 1976/77 ancora in C, 35 partite e 3 goals; poi in B nel 1977/78, 37 partite). Appena rientrato a Torino, Brio conquista la maglia da titolare, con la quale debutta il 18 marzo 1979, Juventus – Napoli 1-0. All’esordio gli tocca marcare “Beppe” Savoldi, che a quei tempi è uno dei più forti attaccanti in circolazione; ma il giovane difensore se la cava egregiamente. Da quel giorno, Brio da’ alla squadra bianconera un contributo fondamentale nella conquista di 4 scudetti, di 3 Coppa Italia e di tutte le coppe internazionali (Supercoppa Europea, Coppa Intercontinentale, Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe, Coppa Uefa), collezionando 379 presenze. Spesso, durante la partita, Brio diventa l’attaccante aggiunto della squadra bianconera: i suoi goals (24 in totale) sbloccano le situazioni più complicate.

Fu Adamo, il suo primo maestro, a trasformarlo in roccioso stopper. Una scelta felice. Nella sua carriera riceve spesso critiche pesantissime come quelle che lo indicava inadatto ad indossare la maglia della Juventus.

Sergio tira diritto per la sua strada e nemmeno te infortuni gravissimi riescono a fermarlo, anzi ne rafforzano la tempra di combattente. Il primo serio incidente è datato 16 aprile 1980. A Vado Ligure, in amichevole, il gigante bianconero si procura una distorsione al ginocchio sinistro con interessamento dei legamenti. Deve rimanere un anno intero lontano dai campi di calcio. Dopo questa terribile avventura, la serie nera prosegue con una catena di impressionanti incidenti: l’11 novembre 1983, ad Alba, sempre in amichevole, si procura uno stiramento alla coscia sinistra: fuori un mese e mezzo.

Il 19 agosto 1984, ancora in amichevole, a Parma, altro duro colpo: tentando un colpo di tacco, si procura una brutta distorsione al ginocchio destro. Fatica molto a guarire, ma dopo due mesi rientra e gioca contro l’Ilves in Coppa dei Campioni e contro il Milan in campionato. Ma il ginocchio non è guarito ed il 15 ottobre Brio viene operato di menisco.

 Un altro mese di attesa, ma non è ancora finita: nel marzo 1985, lo stopper si scontra (a Praga, in Coppa dei Campioni) con il suo compagno Scirea.  E rimedia, con una curiosa frattura frontale 3 settimane di sosta.

Meriterebbe sicuramente un “Oscar della sfortuna” e del coraggio, visto che torna in campo più forte e più determinato di prima.

 

 

 

 

Carriera

Giovanili

Lecce

Squadre di club            presenze   reti

1973-1974 Lecce        1          (0)

1974-1975 Juventus      0          (0)

1975-1978 → Pistoiese     96         (5)

1978-1990 Juventus    243       (16)


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