Il turno di campionato ha portato con sé polemiche, liti e discussioni: in seguito a Juventus-Roma, gara vinta dai bianconeri per 3-2, che ha lanciato in fuga la squadra di Allegri ma ha mostrato tutto il peggio in termini di arbitraggio da parte del direttore di gara Rocchi e di comportamenti da censura in campo e fuori di giocatori, tifosi e dirigenti, attraverso dichiarazioni e tweet improvvidi soprattutto dalla parte juventina (vedi Bonucci). Insomma di tutto di più. Finirà mai? Chi ne esce male è l’immagine del nostro campionato. Intanto la Sampdoria vola al terzo posto, salgono Milan e Hellas Verona, proseguono la rimonta Napoli, Fiorentina e Lazio, affonda l’Inter.
Top 6^Giornata
1° Fiorentina: grande gara. La squadra di Montella ritrova gioco, geometrie, distanze in campo, equilibrio dietro e le soluzioni in attacco col giovane Babacar, che dopo due stagioni in B è finalmente pronto per il grande salto e, al secondo gol consecutivo, sfodera un missile che si infila da fuori area nell’angolo alto dove Handanovic non poteva arrivare. Inter battuta e toscani in risalita. Anche senza Rossi e Gomez.
2° Keisuke Honda (Milan): l’uomo in più dei rossoneri. Perché unisce sostanza a qualità e concretezza, aiuta in fase difensiva e si propone subito in avanti, svariando sul fronte offensivo e col suo sinistro serve i compagni o conclude verso la porta, trovando su punizione il 4° centro in campionato. E’ tornato il giocatore che il Milan si aspettava con lavoro e impegno, perché il talento l’ha sempre avuto… doveva solo ambientarsi.
3° Lorenzo Insigne (Napoli): gol di testa (!) e assist decisivo per Callejon nella ripresa contro il Torino. Ma già nel primo tempo, pur col Napoli sotto 0-1, era il più attivo davanti e pericolo continuo per i granata. Nel secondo tempo raccoglie i frutti. Finalmente Insigne: può essere il giocatore decisivo per il futuro degli azzurri.
4° Empoli: Maccarone di tacco, poi Tonelli e Pucciarelli. Il centravanti torna titolare dopo l’infortunio ed è decisivo, ma tutta la squadra di Sarri gioca davvero bene, propone idee e dai calci piazzati è di efficacia estrema. Palermo superato con facilità, classifica che sorride per gli azzurri.
5° Sampdoria: il trascinatore Gabbiadini realizza la terza rete in campionato e consegna tre punti ai doriani dopo una gara difficile, ma che la squadra di Mihajlovic ha saputo gestire contro un’Atalanta decisa ma davvero spuntata. Terzo posto e sogni d’alta quota per il presidente Ferrero…
Flop 5^Giornata
1° Inter: per Mazzarri i problemi sono venuti fuori tutti in una volta. Come previsto la sconfitta contro il Cagliari non era un episodio ma la dimostrazione della mancanza di struttura tattica e tecnica nell’Inter, oltre che di equilibrio di squadra. Con la Fiorentina altra lezione di gioco subita e per il tecnico il futuro appare poco rassicurante. Lui ci mette del suo posizionando in campo due mediani come M’Vila e Medel che appiattiscono la squadra e proponendo due punte statiche, oltre a dare poca qualità al gioco proponendo davvero nulla. Ma non solo: l’elenco è lungo…
2° Palermo: stavolta la squadra di Iachini sbaglia gara dai primi minuti e l’Empoli da subito ha la meglio su ogni fronte. Segnale di debolezza e paura che in Serie A non deve mai verificarsi. Ma i rosanero appaiono poco pronti come organico: attacco forte ma impoverito, difesa e centrocampo non di grande qualità: e qui subentrano le colpe della società…
3° A. Lucarelli (Parma): partita attenta fino al 90′ che poi il capitano gialloblù rovina con un errore clamoroso in appoggio di palla, proprio nel finale, che apre la strada del gol a Matri e dà i tre punti al Genoa. Infiniti i problemi del Parma in questa stagione: se non si riesce a rimediare sarà davvero difficile riuscire a risalire.
4° Chievo Verona: primo tempo modesto, nella ripresa soffre il Milan e va sotto, per poi sciupare tutti i contropiede che i rossoneri concedono. Sciagurati!
5° Udinese: partita scialba. Un passo indietro per i friulani, ma ci può stare. Anche se il rigore finale concesso al Cesena resta dubbio…
Manca qualcosa a questo post. La presenza dei protagonisti di Juventus-Roma nei Top o nei Flop. La mia scelta è di non inserire nessuno di questi in alcuna categoria. Sul campo la Juventus parte meglio, chiede un rigore su Marchisio, continua a spingere e va in vantaggio con un rigore inesistente per un fallo di mani di Maicon, che non è, assegnato dall’arbitro Rocchi; la Roma reagisce e sigla il pareggio con un rigore che non c’era – fallo di Totti prima che di Lichtsteiner sulla trattenuta in area – ma la compensazione incomprensibile di Rocchi dà penalty; poi i giallorossi sorpassano, potrebbero realizzare il 3-1 ma subiscono il pareggio a tempo scaduto con un rigore per un fallo su Pogba che appare fuori area; nella ripresa la Roma fa la gara per oltre 30′, ma la stanchezza la blocca nel finale e la Juve al risparmio della ripresa la spunta con un tiro da fuori di Bonucci all’86’ ma con il sospetto di un fuorigioco di Vidal che si trovava davanti al portiere sulla traiettoria.
Troppi episodi, troppi errori dell’arbitro, che non sa gestire la gara che si innervosisce e assistiamo ai giocatori della Juventus che chiedono rigori e ammonizioni a comando, i giocatori della Roma che reagiscono e il tecnico Garcia espulso per troppa ironia, almeno secondo Rocchi. In tribuna si vede di tutto vicino alla panchina giallorossa – e Strootman reagisce però con un gestaccio – mentre in campo falli a ripetizione e tanta tensione fanno dimenticare il bel gioco e rovinano la partita. Il risultato finale non è che un dettaglio.
Le frasi del dopo gara di Francesco Totti e di Garcia, pesanti, scomode ma dal punto di vista giallorosso comprensibili, provocano reazioni scomposte da parte della dirigenza bianconera e non solo, ultimo caso il tweet di Bonucci, provocatorio, che ha costretto lo staff della Nazionale a far scusare pubblicamente il difensore. C’è chi vince sempre e non sa vincere, c’è chi perde sempre e non sa arrendersi, non vuole arrendersi. La Juventus ha comunque le proprie posizioni e ragioni, la Roma altrettanto. Di certo, è una partita che non fa bene al calcio italiano, e avvelena l’aria. Quando tutto il contorno fa passare in secondo piano il gioco, la tattica, la tecnica, le parate e i gol, è un danno per lo sport. Ed è per questo che Juventus-Roma 3-2 finisce fuori dalla nostra classifica, stavolta.
Giuseppe Causarano