Serie A al Bar – 29° giornata (by Riccardo Cotumaccio)

Creato il 19 marzo 2013 da Simo785

Roma, aggancio Lazio, bene Milan e Napoli. La Juve non si ferma più

La Seria A si fa spettacolo, sfida avvincente, gara da Campioni. Ed è proprio la Champions League, l’Europa che conta, a far gola. Dal Napoli alla Lazio, passando per Milan, Fiorentina, Inter e Roma, la corsa all’Europa si accende, lasciando la Juve al solitario gioco Scudetto, e Pescara, Palermo e Siena ad una triste lotta per la salvezza.

OK JUVE, NAPOLI E MILAN – Con la vittoria della Juve, del Napoli e del Milan, in zona Champions posizioni e punti restano invariati. Gli uomini di Conte si impongono al Dall’Ara con un 2-0 che sa di scudetto conquistato a suon di vittorie. L’inizio roboante del Bologna non spaventa la Juve, prima impaurita da Gilardino e Diamanti, poi cinica con un gol di Vucinic che sa di magia. A raddoppiare ci pensa Marchisio, che porta la Juve ad un passo dal secondo, consecutivo Tricolore. Al San Paolo l’Atalanta di Denis spaventa il Napoli di un ritrovato Cavani, impeccabile dal dischetto sul primo gol, fuoriclasse sul raddoppio (slalom e controllo in area di rigore, non può nulla Consigli). L’uruguaiano si ritrova e trascina gli azzurri, a volte cinici, a volte poco lucidi. L’Atalanta prima con Bonaventura, poi con l’ex Denis (che segna e si scusa) acciuffa il 2-2, ma nel finale è Pandev a siglare il 3-2 finale. Dietro il Napoli non molla il Milan, che il suo Cavani ce l’ha eccome: si chiama Mario Balotelli, che dopo aver preso per mano i rossoneri, li rialza con una doppietta dalla batosta di Barcellona, confermandoli, saldi, al terzo posto.  Per l’ex Manchester City è il settimo gol nel 2013. Solo un certo Lionel Messi ha fatto meglio di lui.

VOLA LA ROMA, CROLLO LAZIO – Con l’aggancio alla Lazio e un quinto posto sperato, conquistato, la Roma si rilassa e respira. L’11 di Andreazzoli gioca e diverte, poi si distrae, ma Totti lo porta in trionfo col suo 226esimo gol in Serie A (superato Nordahl) e con un match da manuale del calcio. Estro, classe, fantasia e qualità. L’immortalità, per il numero dieci, sembra un’ovvietà. A pari punti con Inter e Lazio, sognare è d’obbligo. Nel frattempo, a Torino, la Lazio vive il suo incubo con un Torino così e così, che – nonostante la neve – trova il vantaggio con l’ex Pescara Jonathas, al suo primo gol in granata. Per Pektovic è ormai assodato il calo dei suoi, bravi in Europa League, stanchi in Italia. Per ora, l’Europa, si allontana. I malumori, invece, son dietro l’angolo.

OK FIORENTINA E CATANIA. SIENA, CHE PECCATO – Il passo di Montella sembra quello dei grandi allenatori, e la sua Fiorentina – ai danni di un Genoa come al solito all’altezza, ma sconfitto – in casa non tollera sconfitte. Il 3-2 ai rossoblù di Ballardini lancia i viola al quarto posto, e condanna i genovesi al terzo k.o. di fila dopo la trasferta di Roma e la sconfitta col Milan. Ed è proprio il Catania dell’ex Montella ad avere un passo da big: con la vittoria sull’Udinese e con un calcio-spettacolo i siciliani sognano l’Europa, ormai a soli 2 punti. In zona retrocessione il Siena manca il sorpasso ai danni del Genoa (0-0 in casa col Cagliari), mentre Palermo e Pescara crollano sotto i colpi del Milan e del Chievo. Per i rosanero, in 29 giornate, sono più i cambi di allenatore (4) che le vittorie in Serie A (3), mentre per gli abbruzzesi è l’ennesima, triste pagina di una stagione tormentata e mai esaltante.